Max Biaggi torna in sella alla Voxan a un anno dalla prima esperienza, quando aveva toccato i 408 Km/h su di una moto elettrica. Ancora con il Gruppo Venturi, stavolta però è arrivato fino a Cape Canaveral, il celebre Kennedy Space Center della Nasa. È salito in sella come aveva fatto l’anno scorso, convinto di andare oltre ogni limite, riuscendoci. Il tachimetro sulla moto dice 470,257 Km/h, ma l’omologazione (due passaggi sul chilometro lanciato, a due ore di distanza) scrivono sul libro dei record 455,737 Km/h. Si tratta del primato per la categoria “Under 300 Kg”, tanto ma non abbastanza affinché la Voxan Wattman finisse in una cassa da spedire a Monte Carlo.
Max ha continuato a tentare il record in diverse categorie, una delle quali senza carene montate (raggiungendo i 369,626 Km/h) per un totale di altri 12 primati che si aggiungono agli otto dell’anno scorso: “In meno di un anno siamo riusciti ad abbassare il peso della moto, aumentando parallelamente sia la potenza che la stabilità - sono le parole di Gildo Pastor, presidente del Gruppo Venturi - Ora siamo detentori di ben 21 record, un risultato magnifico per noi, per Max Biaggi e per i nostri partner Saft, Michelin e Mercedes. Sono davvero orgoglioso perché questo progetto contribuisce allo sviluppo della mobilità sostenibile”.
Se è vero che i record sono soltanto numeri, superare di slancio i 400 Km/h non lo è affatto. A 450 Km/h si percorrono 125 metri al secondo, può succedere di tutto: ci vuole una concentrazione straordinaria, il coraggio, la voglia di superarsi. Il Corsaro, in un post, ha scritto “La velocità è l’altra metà di me stesso” e non facciamo fatica a crederci.