La Ducati è come una bellissima donna, bellissima e difficile. Pochi sono riusciti a capirla, ancora meno a farla propria. Anzi, al momento l’unico ad aver azzeccato un regalo, che poi è il titolo in MotoGP, è stato Casey Stoner. Una cosa che Pecco Bagnaia, promosso al team ufficiale assieme al compagno di box Jack Miller, deve aver capito ancora prima di aver firmato il contratto.
Nel primo episodio di un dietro le quinte pubblicato da Ducati, Bagnaia è stato in visita a Borgo Panigale per dare un’occhiata al Museo, vedere le linee produttive e scambiare due parole con l’AD Claudio Domenicali. L’atmosfera raccontata dal video è carica di tensione - anche grazie alla musica e ai movimenti al rallentatore - mentre Pecco si muove come uno studente a colloquio per una borsa di studio ad Harvard.
“Qualche volta mi ha scritto Casey Stoner dopo le gare che ho fatto all’inizio dell’anno” racconta a Davide Tardozzi mentre guarda le tute dei piloti al Museo. Poi, mentre vanno verso gli uffici della dirigenza, Davide spiega che dovrà pensare soltanto alle corse: “Dieci mesi all’anno. Tutti i santi giorni, dalla mattina quando ti svegli alla sera. Questa è la cosa più difficile, essere focalizzati sull’obiettivo. E non è facile”. Che suona un po' come un estratto del celebre discorso di Al Pacino in "Ogni maledetta domenica".
Poi arriva a colloquio con Claudio Domenicali: “Ti dico una cosa sola, che secondo me è questa. Adesso da una parte c’è la responsabilità di stare nel team ufficiale, e questa non te la toglie nessuno, e come per noi: abbiamo il nome Ducati e quindi la responsabilità di fare bene, sennò… Però dall’altra parte c’è anche il supporto di persone che ti vogliono bene. E Davide è uno di quelli che accoglie”. Poi torna a parlare Tardozzi: “Pecco è già più maturo dei suoi 24 anni, penso al fatto che ha già vinto un mondiale e che l’anno scorso ha fatto vedere grandi cose, senza contare che ha toccato il fondo con l’incidente… Purtroppo la difficoltà maggiore per un pilota, come dicevo, è quella di essere concentrati per 10 mesi all’anno, che non è facile. Essere lì con la testa 10 mesi all’anno, svegliarsi alla mattina e voler raggiungere il risultato. E andare a letto alla sera pensando se hai fatto davvero tutto per raggiungere il risultato è la cosa più difficile”.
Sarà difficile, glielo hanno detto subito. Però Pecco ha talento ed esperienza: è andato forte con una Mahindra, ha vinto un mondiale in Moto2 e si è presentato sul podio a Misano con le stampelle. Go Free!