“Se ci fosse mio zio qui oggi starebbe piangendo” – sta tutto in questa frase, pronunciata da Pecco Bagnaia un secondo dopo aver svelato la Desmosedici 2021, lo spirito di Ducati. E dei ducatisti. Perché, diciamolo senza nessuna diplomazia, quelli del team factory fanno arrabbiare ogni anno con scelte a volte discutibili e atteggiamenti non sempre “a favore di tifoso”, ma poi il Rosso di Borgo Panigale è qualcosa che accende il cuore. E fa dimenticare tutto, fino a sperarci ogni anno come se le delusioni del passato non contassero nulla o fossero solo figlie di una qualche sfortuna.
Ducati è Ducati, insomma, e il perché l’ha spiegato lo stesso Francesco Bagnaia, visibilmente emozionato nel filmato pubblicato in rete nel pomeriggio di oggi e che ha sostituito, causa Covid19, la tradizionale presentazione con pubblico e giornalisti. “Sono cresciuto in una famiglia in cui non è mai mancata una ducati – ha raccontato il pilota italiano – Mio zio ne aveva una. E’ chiaro che quando sei bambino e vedi una Ducati, così sportiva, e generalmente rossa, ed è quella la moto che vuoi accendere. Fa proprio un rumore diverso ed è così bella incazzata”. Accenderla e, per Pecco, farla vincere in MotoGP. Perché l’obiettivo è esattamente questo, come Francesco Bagnaia non ha voluto dire per scaramanzia, ma come ha detto il suo compagno di squadra, Jack Miller.
“Indossare questo Rosso è un onore per me – ha affermato l’australiano – E’ come se mi fossi guadagnato un riconoscimento dopo Casaey Stoner e Troy Bayliss. Sono trascorsi tanti anni dall’ultimo titolo ed è ora di provarci: Non sarà certo facile. Per puntare a grandi traguardi il talento non è tutto, serve anche la giusta mentalità”. Piena fiducia, dunque, da parte dell’azienda, come ha ribadito il Ceo, Claudio Domenicali. “Crediamo fortemente in questi due ragazzi e nella possibilità di raggiungere grandi traguardi con loro”
A spiegare la scelta dei due piloti è stato Gigi Dall’Igna: “Era venuto il momento di cambiare e abbiamo voluto puntare su due ragazzi giovani, di grandissimo talento, ma che hanno già una discreta esperienza con Ducati in MotoGP. A entrambi manca davvero molto poco per poter essere della partita mondiale” – ha affermato Dall’Igna. “In Ducati – ha invece ammonito Davide Tardozzi – devi andare a letto la sera chiedendoti come migliorare il giorno successivo”. Perché, come ha aggiunto Paolo Ciabatti: “In MotoGP il talento non basta e Ducati vuole tornare sul tetto del mondo”.