Pensavate che con il Motomondiale finito, le motociclette richiuse nelle casse e i riders in vacanza non avreste più sentito parlare di piloti? Fregati! Perché ci sono sempre i piloti che piloti non sono più. E spesso hanno una storia altrettanto speciale. Quella tornata alle cronache in queste ore è incredibile e anche decisamente particolare, visto che il protagonista non solo non c’entra più niente di niente con le corse, ma da tre anni cammina scalzo in giro per il mondo. E se vi capitasse di incontrarlo non lo riconoscereste mai e poi mai. Perché Axel Pons, adesso, sembra Tom Hanks in quella scena epica di Forrest Gump in cui, stanco di correre da tempo immemore, si ferma e esclama “sono un po’ stanchino”.
Solo che Axel Pons non è “stanchino” neanche un po’ e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Anzi, produce anche contenuti video che fanno anche riflettere (no, non c’è ironia ora, ndr) sulla scelta di vita che ha fatto ormai tre anni fa. “Ho lasciato le moto, l'agenzia di modelle e la mia ragazza. Ero in trappola" – ha raccontato l’ex pilota del mondiale di Moto2, ritiratosi dalle corse, dopo più cadute che punti, nel 2018. E’, laddove fosse necessario specificarlo, il figlio di Sito Pons, un mostro sacro del Motomondiale, e per Axel la strada era stata un po’ meno in salita di altri aspiranti piloti: le 125 nel campionato spagnolo e poi direttamente il mondiale nella classe di mezzo. Dal 2011 al 2018 e con un sedicesimo posto in classifica generale come miglior risultato di sempre. Non abbastanza per non sentire il classico peso del privilegiato che non ha saputo capitalizzare la fortuna di essere un figlio d’arte. Tanto che nel 2018 Axel Pons ha deciso di dire basta, scegliendo di sganciarsi dal mondo di suo babbo per aprire una società che si occupava di fashion e design.
Anche quell’avventura, però, è durata poco, nonostante la bella vita, le modelle di ogni nazionalità sempre intorno e i continui viaggi. E pure una fidanzata che lo aiutava in tutto. Tutte cose che potrebbero essere il sogno di qualcun altro, ma non di Axel Pons che nel frattempo incontrava la Fede.
Una sorta di San Paolo moderno, insomma, che invece di cadere una volta sola da cavallo è caduto per diversi anni dalle motociclette. E che, dopo essersi rialzato e aver provato a stare al mondo non più da pilota, ma da imprenditore, ha scelto una sorta di via francescana, girando a piedi una decina di paesi e inseguendo un desiderio: “Il desiderio di completare l’unione con Allah e Dio camminando e pregando”. Sì, sono parole che lui stesso ha usato in un recente video realizzato a conclusione di un viaggio in Pakistan in cui afferma anche che “che non aveva proprio senso vivere una vita sempre così veloce. Ho iniziato a rallentare sempre di più, fino a quando ho iniziato ad attraversare il mondo lentamente, apprezzando i dettagli della vita”.