Nei test di Barcellona i piloti del team ufficiale Ducati hanno avuto a disposizione (in particolare Pecco Bagnaia) la Desmosedici GP24, la Desmosedici GP25 e una versione ibrida che conserva parti della vecchia moto integrate con componenti del nuovo prototipo. Tutto noto e tutto già detto. E anche l’affermazione di Pecco Bagnaia, “ho sempre invidiato quelli che avevano tre moto nel box per i test”, è passata da semplice battuta scherzosa buttata là in sala stampa. Solo che a chi è nel paddock da una vita e con un ruolo da protagonista, tutto questo non è sembrato così normale come agli occhi degli appassionati. Potrebbe esserci una scelta di Ducati alla base di tutto per “ammazzare” definitivamente il mondiale fino al 2027.
E’, di fatto, il sospetto di Ramon Forcada. Uno che, appunto, nel paddock ci ha passato più di trent’anni della sua vita, diventando il decano dei tecnici. Ora che è in (parzialmente) in pensione è uno degli ospiti fissi del podcast di Jorge Lorenzo, Dura la Vida, e è proprio da quel salotto che Forcada ha lanciato una suggestione: e se Gigi Dall’Igna si fosse reso conto che potrebbe bastargli non sparare tutte le cartucce che ha già pronte? “Pecco Bagnaia dopo il test – ha spiegato Forcada – ha detto che la GP 25 è già migliore della GP24 dopo i primissimi giri fatti. Solo che sappiamo benissimo che anche tra la 23 e la 24 c’è stato un balzo incredibile, come ha ammesso lo stesso Marc Marquez dopo i test e dopo aver potuto comparare il prototipo con cui Martin ha vinto il titolo con quello con cui lui aveva corso fino al giorno prima”. Un lungo ragionamento, quello di Forcada, per arrivare a dire che a Borgo Panigale potrebbero “limitarsi” a mandare in pista nella prossima stagione una Desmosedici che lo stesso Forcada definisce “GP24 e mezzo”.
Il motivo? Garantirsi comunque un margine di superiorità rispetto a tutti gli altri, ma conservando “per tempi peggiori” le vere novità che sulla carta sono già pronte e anche un po’ rodate. Contando, in più, sul fatto di avere comunque due fenomeni nel box come Marc Marquez e Pecco Bagnaia, che hanno già dimostrato di saper vincere anche senza quei rischi tecnici che magari sono appartenuti in passato alla storia di Ducati, ma che adesso non avrebbero senso, visto che tutti gli altri stanno rincorrendo senza troppo successo. Come se, insomma, mentre tutti sono costretti a lavorare con l’ormai mitologico “metodo italiano”, Ducati potesse permettersi di “fare la giapponese”. Gigi Dall’Igna potrebbe permettersi, in sostanza, di lavorare con un prototipo di vantaggio rispetto a tutti, così da avere la garanzia di dominare la MotoGP senza rivali almeno fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento nel 2027.
“Per me la domanda è se Gigi rilascerà la GP25 o la GP24 e mezzo – si chiede Forcada - Ha così tanta roba buona sulla 24 che magari terrà da parte la 25 per il giorno in cui gli altri si avvicineranno davvero e ci sarà veramente bisogno. Possono permettersi di tirare fuori una moto adesso per il 2025 e poi un'altra per il 2026. Ho scherzato con loro e ho detto: 'perché fate una 25 se con la 24, così come è oggi il motomondiale e con Pecco e Marc come piloti, si vince sicuro un campionato del mondo? Cioè smettetela di fare nuove moto’. Sono arrivati a una superiorità che è quasi scandalosa, perché lasciando la GP24 e cambiando solo il telaio, senza cambiare nient'altro, sono andati mezzo secondo più veloci. Immaginate se cambiassero il telaio, più l'elettronica, più le sospensioni, più il forcellone, più tutto quello che si può cambiare. E meno male che hanno il motore congelato, perché se in più prendono pure 10 cavalli...".