La settimana del GP d’Italia 2001 di F1 inizia con un evento tragico che cambierà il mondo: l’attentato al World Trade Center di New York. Ma al termine del Mondiale, già deciso il mese prima con il trionfo iridato di Michael Schumacher tra i Piloti e della Ferrari tra i Costruttori, mancano ancora tre gare. E il 13 settembre la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) conferma che le gare si terranno, anche se in una cornice rispettosa del dolore causato dagli attacchi terroristici. In questo senso, la Ferrari decide di scendere in pista con una livrea priva di sponsor e con il muso nero in segno di lutto, così come sulle tute dei piloti. Un esempio che seguiranno altri team, come la Jaguar che scende in pista con il cofano motore nero e la bandiera degli Stati Uniti. Nelle prime prove libere ottiene la prima e la terza piazza con il tedesco Schumacher e il brasiliano Barrichello, ma nelle prove libere 2 prevale la Williams con Ralf Schumacher e il colombiano Juan Pablo Montoya. Nella terza e ultima sessione di prove libere del GP d’Italia 2001 Schumacher ottiene il miglior tempo ma nelle qualifiche è Montoya a portare a casa la pole position con la Williams. I piloti, però, sembrano molto colpiti dagli attentati di New York e dall’incidente di Alex Zanardi nel quale si salva per miracolo il giorno prima, il 15 settembre. Infatti, chiedono di non correre ma la loro richiesta non viene accolta da Bernie Ecclestone. Alla fine, sarà questa la classifica della gara: primo Juan Pablo Montoya (Williams) in 1h16:58.493, secondo Rubens Barrichello (Ferrari) + 5,2 s, terzo Ralf Schumacher (Williams) + 17,3 s, quarto Michael Schumacher (Ferrari) + 25,0 s e quinto Pedro de la Rosa (Jaguar) + 65,0 s.
11 settembre 2001,
quando la Ferrari a Monza si tinse di nero
Era il 16 settembre e la gara andò in scena con ancora negli occhi gli spaventosi attentati alle Torri Gemelle di New York. Il Gp d'Italia 2001 a Monza, il primo dopo gli attentati, vide le monoposto della Ferrari tingersi di vernice nera sul muso in segno di lutto e con una carrozzeria priva di sponsor, così come sulle tute dei piloti, per rispetto nei confronti delle vittime. Anche altre scuderie presero simili iniziative
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11 settembre 2001: “Al Lausitzring si correrà”. E Alex Zanardi nell’incidente si salvò per miracolo
di Redazione MOW