image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

31 anni fa Senna ci insegnava che i piloti non porgono l'altra guancia

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

21 ottobre 2020

31 anni fa Senna ci insegnava che i piloti non porgono l'altra guancia
Il 21 ottobre 1990 fu il giorno della vendetta di Senna. Di quell'Ayrton mite, buono, spirituale. Ma anche di quell'uomo che tra le curve di Suzuka ci ha insegnato una lezione che, 31 anni dopo, è ancora attualissima: non bisogna mai chiedere a un pilota di porgere l'altra guancia. Anche se quel pilota si chiama Ayrton Senna

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Quella di 31 anni fa non fu una bella domenica per gli italiani. Anzi, tutto il 1990 non fu un bell'anno per gli italiani. La Nazionale di calcio avrebbe dovuto vincere i Mondiali e Alain Prost, il 21 ottobre, avrebbe potuto riportare a Maranello il titolo di campione del mondo di Formula 1. 

Non andò così. Quel campionato lo vinse Ayrton Senna, il secondo di tre, in una domenica fatta di risentimento.

Un rancore lungo un anno intero, che partì da Suzuka 1989  e arrivò fino a Suzuka 1990.

Sempre lì, di nuovo uno contro l'altro, sempre loro: Senna e Prost. Ma con un finale molto diverso. 

L'anno prima Ayrton fece il Senna, quello della leggenda: si toccò con il compagno di squadra dopo una rimonta clamorosa e, al posto di abbandonare la gara come fece Prost, rientrò in pista - senza musetto - e vinse. Ma perse. Lo squalificarono e il titolo andò al suo avversario. 

A Senna quella sconfitta non andò mai giù, due cose non gli piacevano: perdere e la politica dietro allo sport. E in Suzuka 1989 ci vedeva entrambe. 

20201021 114847791 1529

Vedi anche

La Formula 1 torna al Nurburgring: tutte le immagini più belle della sua storia

Così l'anno dopo, in Giappone, il brasiliano ci arrivò diverso. Sempre il Senna legato alla sua spiritualità, l'uomo fragile, umano, incredibilmente vicino a ognuno di noi pur essendo così lontano. Solo che, in pista, non si poteva più chiedere ad Ayrton Senna di porgere l'altra guancia. 

Non si possono chiedere certe cose ai piloti, e una di queste, forse la più impossibile, è domandare ad un uomo di essere lo stesso dentro e fuori dalla pista. 

Quel giorno Senna lo dimostrò. Si prese la sua vendetta - un anno dopo - e conquistò un mondiale che, negli anni, portò avanti più come la zavorra di una ripicca che la soddisfazione di un vittoria. 

Suzuka 1990 però ci insegna proprio quello che non possiamo chiedere a un pilota, nemmeno se il suo nome è Ayrton. E allora tutto nella storia del motorsport prende una vena diversa, ogni litigio nato dentro a un autodromo - e trascinato fuori - ha l'aspetto di una storia che è ciclica, e si ripete. 

Hamilton e Rosberg, fratelli ai tempi dei kart e acerrimi nemici da compagni di squadra. Con uno che pur essendo un sei volte campione del mondo ancora non riesce a tollerare la presenza dell'altro nei paddock, ora che si è ritirato. Niki Lauda e James Hunt, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, Daniel Ricciardo e Max Verstappen. 

Tutti così, tutti preda di quell'agonismo che li ha portati fino in Formula 1, i migliori tra i migliori. 

Proprio come Senna e Prost, in quel giorno di 31 anni fa. Il giorno in cui abbiamo capito che a un pilota non si può chiedere di porgere l'altra guancia. Anche se ti chiami Ayrton Senna. 

20201021 122111983 1769

Vedi anche

20 anni fa le lacrime di Schumi per Senna: il video di Monza ci fa ancora emozionare

Tag

  • McLaren
  • Ferrari
  • Formula 1
  • Ayrton Senna

Top Stories

  • No, Davide Tardozzi non ha ragione sulla vittoria di Bagnaia. A Mandalika però parte un nuovo mondiale e Pecco rischia sia il posto che la gloria

    di Cosimo Curatola

    No, Davide Tardozzi non ha ragione sulla vittoria di Bagnaia. A Mandalika però parte un nuovo mondiale e Pecco rischia sia il posto che la gloria
  • La Juve è un disastro, per i tifosi. Ma hanno ragione? E perché oltre che di Koopmeiners (e Tudor) non si parla di Cambiaso?

    di Matteo Cassol

    La Juve è un disastro, per i tifosi. Ma hanno ragione? E perché oltre che di Koopmeiners (e Tudor) non si parla di Cambiaso?
  • Pecco Bagnaia ha provato o no la GP24 di Franco Morbidelli? Forse la vera domanda è se ancora è tutto ok tra Ducati e VR46

    di Emanuele Pieroni

    Pecco Bagnaia ha provato o no la GP24 di Franco Morbidelli? Forse la vera domanda è se ancora è tutto ok tra Ducati e VR46
  • Mandalika, la protesta silenziosa dei giornalisti MotoGP e Pecco Bagnaia su Ducati: “Mi sono sentito Robert Plant. Ho guidato la moto di Franco? Non confermo”

    di Cosimo Curatola

    Mandalika, la protesta silenziosa dei giornalisti MotoGP e Pecco Bagnaia su Ducati: “Mi sono sentito Robert Plant. Ho guidato la moto di Franco? Non confermo”
  • Gigi Dall’Igna è come Marc Marquez: ricomincia da un “grazie”, ma pure da Pecco Bagnaia (che ha “preso a calci” la Desmosedici a Motegi). E sulla festa Ducati raccontata da Inside…

    di Emanuele Pieroni

    Gigi Dall’Igna è come Marc Marquez: ricomincia da un “grazie”, ma pure da Pecco Bagnaia (che ha “preso a calci” la Desmosedici a Motegi). E sulla festa Ducati raccontata da Inside…
  • Voi che attaccate Lewis Hamilton perché ha bidonato la Ferrari per stare con il suo cane, fatevelo dire chiaramente: non avete capito un caz*o

    di Alice Cecchi

    Voi che attaccate Lewis Hamilton perché ha bidonato la Ferrari per stare con il suo cane, fatevelo dire chiaramente: non avete capito un caz*o

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Casey Stoner shock: “Triste vedere esultare Valentino per una top five. Senza Marquez il livello è basso"

di Cosimo Curatola

Casey Stoner shock: “Triste vedere esultare Valentino per una top five. Senza Marquez il livello è basso"
Next Next

Casey Stoner shock: “Triste vedere esultare Valentino per una...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy