Prima gli ha sfilato la pole position con un giro capolavoro, tra i più belli della sua vita, poi ha messo subito le cose in chiaro in vista di una partenza che promette spettacolo. Non ha paura di nascondersi George Russell, consapevole che per battere uno come Max Verstappen serve anche questo, e quando al termine delle qualifiche Jacques Villeneuve gli chiede se pensa che dovrà difendersi dall’attacco dell’olandese in Curva-1, sorride e non ci pensa due volte: “Io ho ancora un po’ di punti sulla licenza da giocarmi…Vediamo”.

Non la tocca piano per niente, consapevole che Max sarà sì aggressivo, ma comunque in una situazione complicata, visto che gli basterebbe soltanto la più piccola delle sbavature per saltare il prossimo Gran Premio, quello di casa della sua Red Bull, perché è questa la sanzione a cui andrebbe incontro se solo rimediasse un altro punto di penalità sulla propria patente. E Russell lo punzecchia, rinnovando una rivalità che anno dopo anno diventa sempre più accesa, perché le ruotate della scorsa gara a Barcellona, oltre che le accuse ai microfoni della stampa, sono solo le ultime di una lunga serie. Bisogna andare indietro di due anni, infatti, per l’inizio di tutto: è il weekend di Baku e in pista si corre la Sprint Race. Max scatta dalla terza posizione, George dalla quarta: l’inglese ci prova in staccata di Curva-2, ma calibra male la manovra e tocca la Red Bull dell’olandese, provocandogli uno squarcio nella fiancata. Il bello però deve ancora avvenire, perché una volta arrivati in parco chiuso Max non fa sconti: punta dritto al rivale, va faccia a faccia e afferma “Mi sei venuto addosso a posta, se pensi che sia regolare aspettati la stessa cosa la prossima volta”.

Duro come sempre, ma da lì in poi i due tante volte si sono punzecchiati a vicenda, fino allo scontro definitivo della passata stagione in Qatar, durante le qualifiche, costato all’olandese una penalità in griglia per impeding. A “cantarlo” fu proprio Russell, che se lo ritrovò davanti durante un giro lanciato, mandandolo su tutte le furie dopo essere stato ascoltato dai commissari sportivi: “Fa tanto il gentile davanti alle telecamere ma è completamente diverso quando ti siedi accanto a lui” aveva tuonano un Verstappen nervosissimo dopo il confronto in direzione gara. “Non ho mai vissuto una situazione così come nella stanza dei commissari. Ha perso tutto il mio rispetto”. La replica dell’inglese però non si è fatta attendere, andandoci ancora una volta giù pesante: “Qualcuno deve fermare il suo comportamento da bullo. Pensa di poter fare quello che vuole. È fuori controllo. Lo conosco da 12 anni e l’ho sempre rispettato, ma ora basta”. Tutto finito? Macché, perché Max non si è di certo contenuto nel rispondere, nuovamente: “È una testa di c*zzo, gliela sbatterei nel muro”.
E a Montreal saranno lì, fianco a fianco, come nel 2024: da una parte George, che prima ancora dello spegnersi dei semafori è andato all’attacco, attuando i classici “mind games” che tanto piacciono ai piloti, dall’altra Max, pronto a prendersi quella prima posizione che oggi gli è sfuggita per un soffio. Un duello che esalta chi la gara dovrà guardarla, ma non solo: è la conferma di quanto i piloti siano dei cannibali, pronti a tutto pur di ottenere il risultato a cui ambiscono, e Russell ha dimostrato di esserlo una ancora una volta, nonostante ci sia qualcuno che ancora ne mette in dubbio le qualità; poi c’è Max, che in un modo o nell’altro sa rendersi sempre protagonista, perché anche in Canada è lì a giocarsela grazie a un giro da fuoriclasse, che però questa volta non è bastato.

Ma occhio, perché alle loro spalle c’è già chi starà studiando tutti i possibili scenari se quel cinema dovesse accadere per davvero: starà attento Oscar Piastri, il leader di questo Mondiale, così come lo stesso farà Kimi Antonelli, che a Montreal strappa un quarto posto che sa di mezza impresa. Non conosceva la pista e veniva da tre weekend difficilissimi, ma ecco che riporta in alto la sua W16, lì dove conta. Al termine delle qualifiche però sembra anche un po’ deluso, perché tra la gomma usata dell’ultimo run e un errore commesso in Curva-10, racconta a Sky Sport, ha sprecato un possibile piazzamento nei primi tre. Ma in gara sarà lì con i primi, pronto a sfruttare qualsiasi opportunità, perché con i due “quasi amici” davanti c’è da stare attenti, perché tutto può succedere.
