Per spiegare la precisione di Andrea Stella, il team principal della McLaren che sta dominando la stagione ma che a Monza, almeno finora, non ha lasciato il segno, basta una sola scena: l’italiano, un po’ per gioco, prima di iniziare il solito debrief con la stampa al termine della qualifiche si siede, scherza e poi dispone alla stessa distanza uno dall’altro i cellulari e i microfoni presenti sulla sua scrivania. “Adesso sì che va bene”, afferma poi sorridendo una volta aver completato il tutto.

Un attimo dopo torna serio e, con una chiarezza quasi irreplicabile, in dieci minuti spiega alla perfezione il perché delle difficoltà di Lando Norris e Oscar Piastri che, a Monza, se la dovranno vedere contro la Red Bull di Max Verstappen: “Ci sono alcune ragioni tecniche dietro il non esserci ripetuti dopo Zandvoort e Budapest”, esordisce l’ingegnere italiano, ormai team principal della McLaren dal dicembre del 2022. “La macchina va veloce nelle curve, ma qui il tempo di percorrenza non ha grande durata. Lì guadagniamo un po’, ma poi perdiamo in rettilineo perché la nostra macchina ha maggiore efficienza quando serve più carico aerodinamico. Qui il livello di grip è molto alto e questo significa che si frena tardi e si accelera presto, riducendo proprio il tempo di percorrenza in curva. Ecco perché non abbiamo avuto un grande vantaggio”.
E se la “fatica” fatta in qualifica, se così si può definire visti i distacchi minimi che ha incassato il duo papaya da Verstappen, non ha sorpreso, lo stesso si può dire delle performance della RB21 con l’olandese al volante: “La velocità della Red Bull non è una sorpresa. Quando riduciamo il livello di carico aerodinamico loro guadagnano molta efficienza. E non è una sorpresa neanche che Ferrari e Mercedes siano comunque vicine. Questi fattori hanno reso Red Bull la macchina migliore.

Eppure, come se non fosse stato già abbastanza chiaro, ecco un’altra lezione di tecnica -resa semplicissima- rispetto alle aspettative in vista della gara: “Per le ragioni tecniche spiegate prime, nei long run il tempo di percorrenza in curva si amplia e questo rende la nostra macchina più competitiva. Ma, se comparassimo la nostra simulazione di gara con quella di Max nelle Fp2, non c’è tanta differenza. Ed è lo stesso rispetto a Ferrari e Mercedes. Quest’anno non ci sarà tanto degrado e, il nostro vantaggio quanto c’è poco grip, diventa minore”.
Infine, c’è spazio anche un plauso alla sportività mostrata da Oscar Piastri nei confronti di Lando Norris -suo avversario per la lotta al titolo- quando, in occasione dell’ultimo tentativo in Q2, l’australiano ha offerto la propria scia all’inglese rispettando gli accordi presi prima di scendere in pista: “Appena Tom (l'ingegnere di pista dell'australiano, ndr) ha chiesto a Oscar di farlo sapevo che l’avrebbe fatto. Penso che questa sia la qualità dei piloti che abbiam e delle persone che lavorano in McLaren. In qualche modo è la base del nostro modo di correre. Se sarà l’ultima gara ad Abu Dhabi, lo vedremo lo stesso? Non posso dirlo. Ma al momento sono semplicemente molto orgoglioso che queste cose accadano, che Lando e Oscar corrano come fanno”.

