Sollevato, ma non del tutto contento. È così che ci è sembrato Kimi Antonelli al termine delle qualifiche di Monza, chiuse in sesta posizione. Un risultato solido che serviva più di ogni altra cosa, per lasciarsi alle spalle un periodo difficile e tornare a sorridere. Davanti al calore dei tifosi ha reagito, cosa non facile soprattutto se, dopo l’incubo del 2024 -contro le barriere dopo soli due giri alla sua prima Fp1 in carriera-, la prima giornata in pista a un anno di distanza era terminata quasi alla stesso modo, con la sua Mercedes impanata nella ghiaia all’esterno di Lesmo 2.

Eppure, nonostante un buon risultato, prima dei sorrisi a caldo c’è stata dell’insoddisfazione, perché a casa sua avrebbe potuto fare ancora meglio: “Non ero contentissimo del giro, potevo fare di più ma la sessione è andata bene” ci ha raccontato al termine del Q3. “È stato comunque bello fare una buona qualifica dopo un periodo difficile e sono contento della sesta posizione davanti a tutti i tifosi. Adesso cercherò di fare del mio meglio per domani”. Una sessione partita non maniera grandiosa lamentando l’assenza di grip, sensazione ribaltata solo dopo il primo giro di Q2: “È lì che è arrivata la confidenza, è stata qualifica difficile perché all’inizio ero teso. Ieri in Fp2 sono andato fuori subito e ho perso un po’ il ritmo. Le Fp1 erano partite bene, ma stamattina è stato come ripartire da zero” ha continuato l’italiano. “Non è stato facile, ma sono contento di come sono progredito. Come ho detto, l’ultimo giro non è stato il massimo perché ho fatto qualche errorino, ma non vedo l’ora di domani”.
Quello delle Fp2 sembrava un errore in grado di compromettere l’intero fine settimana, ma dietro il feeling ritrovato c’è stato un azzardo che, però, ha reso tutto più semplice: “Il problema è che anche a livello di setup nelle Fp2 avevamo in programma di fare dei cambiamenti, ma alla fine non abbiamo provato niente. Dopo le Fp3 abbiamo cambiato abbastanza il setup e non è mai l'ideale, ma la macchina andava bene e sono contento. Adesso ci sarà da lavorare duramente per domani”.

È sì contento, ma dietro quel pizzico di insoddisfazione c’è la consapevolezza di avere nel piede qualche decimo in più che avrebbe potuto fare ancor di più la differenza: “Quantificare l’impatto dell’errore è difficile, il problema è che nelle libere due ho fatto un giro e non ho provato la Soft. A livello di confidenza sicuramente un paio di decimi, quando riesci ad avere un weekend pulito costruisci il ritmo sessione dopo sessione e arrivi in qualifica diversamente. Non ha aiutato, ma sono sono contento dello step fatto”. E infine, sulla gestione della pressione, aspetto che lo aveva messo tanto in difficoltà a Imola, è chiaro: “Qui molto meglio. È stata una bella esperienza oltre che una buonissima lezione. Questo weekend mi sono sentito molto più a mio agio”.
Più del risultato in sé, però, c’è una cosa che colpisce più di tutte: hai diciott’anni, sei alla tua prima stagione in Formula 1 e tutto sembra andare male. Eppure, dopo essere tornato lì davanti il primo pensiero è solo uno: “Potevo fare meglio”. Signori, ci vorrà del tempo, ma questo è Kimi Antonelli.

