Primo e secondo al termine delle Fp1, secondo e quinto -ma staccati di un nulla- alla bandiera a scacchi delle Fp2. A Monza la Ferrari parte forte, eppure a sentire il team principal Frederic Vasseur, prima in conferenza stampa e poi conclusa la giornata, l’unica cosa che conta per adesso è continuare a lavorare per migliorare, senza lasciare niente al caso. “Rispetto alla settimana scorsa abbiamo fatto un bel passo avanti, ma non dobbiamo trarre conclusioni già ora. La prima sessione è andata molto bene, la seconda meno ma lavororemo durante la notte e domani saremo a posto. Oggi pomeriggio siamo stati aggressivi, forse troppo, ma ottimizzeremo il pacchetto”. E quando chiusa la prima sessione gli era stato chiesto cosa valesse l’uno-due messo a segno il francese era stato chiarissimo: “Con l’esperienza ho imparato che non bisogna trarre conclusioni dopo le Fp1”, affermava sorridendoci. “C’è ancora molta strada fino alle qualifiche e alla gara, dobbiamo rimanere concentrati su noi stessi per cercare di migliorare il feeling con la macchina. Dobbiamo cercare di fare il massimo con ciò che abbiamo”.

Al di là delle posizioni, però, era l’inizio che ci voleva soprattutto dopo il fine settimana da zero punti a Zandvoort. Serviva reagire per mandare un segnale forte: la Ferrari, davanti ai suoi tifosi, farà di tutto per impensierire una McLaren che, nonostante un inizio non dominante, continua ad essere considerata la favorita. L’obiettivo da qui al finale di stagione resta vincere, ma secondo il francese è impossibile fare previsioni: “Nessuno si aspettava che potessimo fare la pole position a Budapest, sappiamo che la lotta è molto tirata. Abbiamo quattro team, e a volte anche di più, che battagliano per la pole. Sicuramente la McLaren è la favorita, ci sono giorni in cui possiamo essere in difficoltà ma dobbiamo fare del nostro meglio ed essere comunque lì a ridosso. Non voglio dire ‘saremo competivi qui o lì’, dobbiamo cercare di esserlo ovunque”.
A casa della Ferrari, però, è tutto diverso. C’è un clima di festa, un’energia che a sentire il francese deve essere trasformata tutta in motivazione: “Anche quando abbiamo avuto brutte giornate i fan ci sono sempre stati per noi ed è una gran bella sensazione”, ha commentato prima di ringraziare ancora una volta i tifosi. “Quando sei davanti a una piazza piena come quella di Milano, è una spinta enorme in termini di confidenza in se stessi”. E a chi gli chiede se la passione possa trasformarsi in pressione risponde: “Corro da tanti anni, mi sono sempre messo tanto sotto pressione. E non conta se si è in F1 o in Formula Renault. Dobbiamo rimanere concentrati su noi stessi”.

Una passione che, visto come ha iniziato e concluso la prima giornata di Monza, sembra aver fatto benissimo anche a Lewis Hamilton: “Gli ha dato tanta confidenza, così come al resto della squadra ed è un aspetto fondamentale nel nostro lavoro. Per Lewis è importantissimo sentirla e parte del merito è anche del tifosi”. Ed stato lo stesso Hamilton a rispondere, commentando sorridente quanto successo nella prima giornata davanti alla marea rossa: “E’ stato incredibile lasciare il garage qui a Monza dopo l’esperienza di mercoledì a Milano. Venire qui e guidare la macchina rossa è stato ancor più bello di quanto mi aspettassi. Le Fp1 sono state un'ottima sessione, mentre nelle seconde libere abbiamo fatto qualche cambiamento che non ha funzionato. Sono decisamente contento di com’è andata, ci sono tanti aspetti positivi e stasera lavoreremo per migliorare. Le Mclaren sono ancora le più veloci, ma nella Top 5, o addirittura nella Top 10, siamo tutti vicini”. Fin qui, l'unico aspetto negativo sono le cinque posizioni da scontare in griglia domenica, eppure nemmeno questo sembra togliergli il sorriso: “Peccato solo per la penalità, ma meglio averla adesso che l’anno prossimo. Partire cinque posizioni non è incredibile perché sarà difficile superare, ma sono ottimista. Sento di poter tornare davanti”.

Infine, un pensiero va anche alla memoria di Niki Lauda a cui Ferrari ha dedicato i propri colori per la gara di casa, onorandone la vittoria del primo titolo Mondiale nel 1975: “Da ragazzo ero un suo fan quando vinse il campionato nel ’75 e poi nel ’77. Poi l’ho visto vincere anche nel 1984. Poi ho avuto la grande chance di lavorare con lui prima nel DTM, poi in F1. È stato un privilegio, ha dato il massimo sempre e in qualsiasi ruolo o posizione”.

