Rilassato, consapevole di avere tutto nelle proprie mani. È questa la sensazione che si prova ascoltando e osservando Oscar Piastri parlare di ciò che da Monza in poi dovrà affrontare. Trentaquattro punti di vantaggio su Lando Norris, un margine amplificato dal ritiro patito dall’inglese a Zandvoort, con la McLaren ferma e fumante a bordo pista. Davanti a sé ha la possibilità di conquistare il primo titolo mondiale in carriera, eppure, nulla sembra smuoverlo. E, quando tra noi un giornalista inglese alza la mano e chiede se dopo il GP di Olanda il suo approccio cambierà, risponde chiaramente: “No, sarà sempre lo stesso”.

L’australiano è solo alla sua seconda stagione in F1, eppure ha le idee chiarissime senza nemmeno bisogno di guardare al passato: “Ai precedenti non ci guardo molto, ho già avuto le mie esperienze in altri campionati” ha affermato sempre parlando ai giornalisti presenti nel motorhome papaya. “In passato ho avuto un vantaggio molto più consistente di questo e l’ho visto praticamente azzerato prima dell’ultimo round, quindi, so per esperienza personale che questo non è rassicurante”. Mentre tutti guardano alle prossime gare che lo attendono, lui riavvolge il nastro e sembra riportare la mente ai finali di stagione in FRECA e F3 del 2019 e 2020, in entrambi i casi dominatore della prima parte di campionato e poi costretto agli extra per portare a casa il titolo. E da quei due successi sembra aver imparato, tant’è che continuando a parlare del vantaggio sul compagno di squadra è chiaro: “È ancora troppo presto per fare calcoli e accontentarsi di posizioni che non siano la prima. Il mio approccio non cambierà finché il distacco non sarà significativamente maggiore o il numero di gare significativamente inferiore”.

Inevitabile, poi, un passaggio anche sulla competizione che ci sarà in pista. L’anno scorso, proprio a Monza, si iniziò a parlare delle famosissime “Papaya Rules”, ma anche in questo caso Oscar sembra più tranquillo che mai: “Con Lando non cambierà molto –ha commentato riferendosi al modo di correre che si aspetta dall’inglese–, di certo non è fuori dalla lotta. Credo che correremo l’uno contro l’altro sempre allo stesso modo e che il livello di rischio sarà lo stesso. Entrambi cercheremo di guidare il più velocemente possibile”. Poi, come se non fosse chiaro, ribadisce: “Il mio modo di pensare e di affrontare le gare deriva dalle mie esperienze personali nei passati campionati, ma anche dal mio modo di pensare come persona. Questo è semplicemente il modo in cui ho sempre cercato di correre. Cerco di cogliere le opportunità quando si presentano e di non correre troppi rischi”. Finora ha pagato, protagonista di una crescita che lo ha portato a rovesciare tutti i pronostici che erano stati fatti: Norris era visto come il favorito, ma tutto è cambiato.

A Monza, però, la parola vittoria risuona anche dal microfono di Max Verstappen, in tutt’altra situazione rispetto al duo Piastri-Norris: “Non è ideale arrivare in pista sapendo che sarà difficile vincere, ma non siamo gli unici in questa condizione. Invece, sono in pochi ad avere la fortuna di vincere in carriera. Io l’ho fatto molte volte. Così è più facile mettere le cose in prospettiva”. Parole che fanno eco a quanto affermato anche a Zandvoort, al rientro dopo la pausa estiva. C’è però una risposta che sorprende e, forse, fa anche un po’ sognare qualche tifoso della Ferrari.
Perché sì, a Monza l’olandese ha parlato anche della Scuderia in prospettiva futura. “Hanno già due piloti sotto contratto per l’anno prossimo, quindi non c’è discussione. È possibile? Beh, nella vita tutto è possibile. Ma al momento non è nei miei piani. E poi non so nemmeno per quanto ancora correrò in F1, ci sono ancora tante incognite” ha affermato, aggiungendo poi: “Ferrari è un marchio enorme e tanti piloti sognano di guidare per loro. Sarebbe un errore, però, pensare di andarci ‘solo perché è Ferrari’. Se un giorno dovessi andarci sarebbe solo per vincere. Farlo con Ferrari è speciale, ma non devi farti guidare solo dall’emozione: devi scegliere perché credi che sia il posto giusto per ottenere risultati. Con il cambio regolamentare dell’anno prossimo, poi, la griglia potrebbe mescolarsi di nuovo”.

