Finite le domande di servizio, a partire dal long lap penalty di Fabio Quartararo (ingiusto anche per i rivali, ndr.) a Silverstone i microfoni dedicati ai giornalisti se li sono presi dei ragazzini. O meglio, i piloti della British Talent Cup, che nel giovedì della conferenza stampa hanno chiesto tutto quello che un appassionato vorrebbe sapere. Senza cercare le notizie, i click. Qualcuno chiede quale pilota nella storia avrebbero voluto sfidare: “Avrei voluto correre contro Casey Stoner, nel 2007 - risponde Fabio Quartararo - Quando vinse con la Ducati”. Aleix Espargarò ne sceglie un altro: “Mi sarebbe piaciuto moltissimo correre con Angel Nieto con una 250cc due tempi”, racconta, a pochi giorni dal 5° anniversario della morte del fuoriclasse spagnolo. Per Jack Miller invece il nome è un altro: “Barry Sheene. Penso che in quell’era della MotoGP mi sarei divertito moltissimo”. Alex Rins sceglie Valentino Rossi. E quando gli ricordano che gli ha tolto la sua ultima vittoria, lui dice “Vorrei correre di nuovo quella gara”.
Così la domanda cambia: quale pilota in attività vorresti sfidare? Fatta esclusione per Aleix Espargarò che chiama in causa Quartararo, gli altri sono d’accordo su di un nome soltanto: Marc Marquez. Prima che arrivassero loro era lui il fenomeno, il numero uno, l’uomo da battere. E non esserci riusciti, in un certo senso, è più un rimpianto che un sollievo: “L’unico con cui ho battagliato senza vincere è stato Marc, quindi dico lui”, spiega Fabio. “Sai, correndo contro Marc nel mio primo anno in MotoGP ho potuto imparare molto”. Per Jack Miller è la stessa cosa: “Può sembrare strano, ma dico Marc. C’è qualcosa nei duelli con lui… Sai, anche quando sei convinto di aver fatto tutto bene, di averlo fregato, che lui è ancora lì”.
Uno dei ragazzi chiede un consiglio, vuole sapere come ci si prepara tecnicamente per un Gran Premio. Arriva prima, da Pecco Bagnaia, una risposta seria: “Normalmente guardiamo un po’ di dati tecnici e ad ogni gara partiamo con lo stesso settaggio dell’ultima. Qui, per esempio, partiamo con la moto di Assen”. C’è poi anche la risposta più leggera: “Principalmente mi faccio stampare un foglio di carta con tutte le marce che devo usare nelle varie curve perché non me le ricordo mai”, firmato Jack Miller.