Così come Imola per la generazione di piloti di Ayrton Senna, dopo il 1 maggio 1994, non è più stata la stessa, allo stesso modo la nuova generazione, quella dei più giovani piloti impegnati in Formula 1 e nelle categorie minori di F2 e GP3, non tornerà mai più a competere a Spa Francorchamps con la spensieratezza di un tempo. Un dolore troppo grande cammina tra le curve più famose e belle del mondo, e si trascina tra Eau Rouge e Raidillon, ed è quello - ancora fresco - dell'aver perso proprio in pista un amico e collega: il giovanissimo pilota francese Anthoine Hubert.
È diventata così consuetudine, a partire dallo scorso anno, sfruttare la giornata di giovedì per andare a rendere omaggio a Anthoine, portando dei fiori o semplicemente accarezzando quel tratto del circuito che - in un pomeriggio indimenticabile di due anni fa - l’ha portato via.
A rendere omaggio a uno dei suoi migliori amici, ieri, primo su tutti, è stato il pilota della Alpha Tauri Pierre Gasly. Il ragazzo non ha mai nascosto il profondo legame che lo univa al connazionale, con cui è cresciuto e con cui ha corso in tutte le serie minori. L’immagine di un Pierre visibilmente addolorato, in ginocchio davanti ai fiori portati per Anthoine, ha così immediatamente fatto il giro del mondo, diventando senza ogni dubbi l’immagine più simbolica della giornata.
Quel tratto del circuito, nella giornata di giovedì, è stato visitato anche da Charles Leclerc che - arrivato in bicicletta - ha posato un mazzo di fiori bianchi e saluto l'amico, lasciando poi sui suoi canali social un commento sui sentimenti contrastanti di questo weekend: "Spa è il posto in cui ho ottenuto la mia prima vittoria in Formula 1 ma è anche dove ho perso un grande amico. Ti penso, Anthoine".
Se c’è però un pilota che, più di tutti gli altri, si porta addosso i segni di quel tragico 31 agosto, quello è Juan Manuel Correa, rimasto gravemente ferito nell’impatto con la macchina di Hubert ma, miracolosamente, sopravvissuto allo schianto.
Le parole del pilota statunitense, che questo weekend correrà a Spa per la prima volta dopo l’incidente, 25 interventi e due anni di riabilitazione, hanno fatto il giro del mondo: “Penso ci siano due Juan Manuel che correranno a Spa. Uno resterà concentrato sulla gara e correrà come in qualsiasi altro circuito mentre l’altro è rimasto personalmente ferito da quello che è successo a Spa due anni fa. Cercherò di restare concentrato e non distrarmi troppo. Questa è la realtà, e io son o così grato per poter di nuovo correre dopo così tanto tempo”.
Gioia e tristezza insieme, paura e voglia di andare avanti. Le facce della perdita, e della malinconia, che a Spa - per questi ragazzi così giovani - tornano a bussare alla loro porta.