Lo scorso weekend, in quel del Mugello, Achille Lauro, ospite del team Aprilia, ha scoperto la sua vera vocazione. Congedata, si spera, l'ambizione da cantante, legata a un amore non corrisposto per la musica, e sottolineata dalla recente batosta in eurovisione, il romano si è presentato al Gran Premio d'Italia. Tirato a lucido, e con vezzo di ciabattine azzurre ai piedi, ha così palesato la sua verace aspirazione, nel giorno del ritiro del mitico numero 46 del Dottor Rossi, festeggiato dai tifosi con la solita nuvola gialla di fumogeni dei trionfi del nove volte iridato.
D'altronde, avevamo più volte suggerito all'ex trapper di cambiare settore, specie dopo l'ultimo flop. E quindi, che si spalanchino pure le porte della nuova e promettente carriera, dove si rivela a suo agio, e fin dalla prima ora. E infatti, prima in compagnia dell'altro romano doc, Max Biaggi, che ha sfilato per la gioia degli appassionati con l'Aprilia 250, e poi con un paio di altri campioni e ammiratrici, il malandrino si è esibito nel ruolo di navigato umbrella boy, mostrando di saper ben reggere l'ombrello, con classe e disinvoltura, per il piacere dei numerosi fotografi.
In fondo, si tratta pur sempre di una missione che al femminile ha fatto la fortuna di diversi volti, a cominciare dalla Novello, che in quelle vesti ha conquistato pure "il dottore". E onestamente, chi più di Achille potrebbe reinventarsi in questo modo? Per cui, con la scusa di curiosare nel paddock, e fare il fan delle due ruote, il nostro ha già concesso ai presenti una prova delle sue abilità future. Così, se col canto dovesse andare male, come sembra evidente, il romano ha un ruolo assicurato e pagato pure dignitosamente, che gli concede il lusso di appendere il microfono al chiodo. Per la serenità di tutti (soprattutto della musica italiana). Ombrellino, oh sisi.