“Se non saremo competitivi ad Assen, allora non lo saremo mai” – era stata questa la preview di Fabio Quartararo per il Gran Premio d’Olanda. Previsione espressa giovedì, alla vigilia del fine settimana di gara, quando El Diablo era arrivato claudicante nel paddock di Assen per una distorsione alla caviglia e una frattura all’alluce sinistro, rimediata dopo una sessione di running ad Amsterdam. Sembrava piovere sul bagnato per Yamaha, che si presentava all’ultima occasione di riscatto prima della pausa estiva con la propria punta di diamante rigata dalle smorfie di dolore. Invece venerdì, come per incanto, Quartararo e la M1 hanno riassaggiato l’asfalto amico del TT, che ancora una volta non li ha traditi: El Diablo e la Yamaha, a meno di cataclismi, dovrete sempre tenerli in considerazione se corrono ad Assen. Perché il tracciato olandese è una di quelle poche piste old style rimaste nel calendario del Motomondiale, dove il coraggio e la fantasia dei piloti prevalgono ancora in maniera ingombrate sulle differenze tecniche tra mezzi meccanici. Perché ad Assen la Yamaha – da Agostini a Rossi, passando per Rainey, Biaggi, Lorenzo, Vinales e Quartararo – è sempre andata forte.
Così, da quando la M1 numero 20 è uscita dalla pitlane per le prime prove libere del Gran Premio d’Olanda edizione 2023, in cima alla tabella dei tempi è tornato a splendere il segnale identificativo blu Yamaha, associato alla sigla “F.Qua”. El Diablo è rimasto costantemente nel gruppo di testa; ha centrato in scioltezza l’accesso alla Q2 e in qualifica, questa mattina, ha sfiorato la prima fila. Poi, alla partenza della Sprint Race del primo pomeriggio, Fabio sullo scatto ha perso la posizione da Brad Binder, scavalcando in compenso Luca Marini. Risultato: Quartararo è rimasto in quarta posizione per tutti i tredici giri della gara breve, francobollato agli scarichi della KTM del sudafricano, tallonato da Jorge Martin e Aleix Espargaró e non lontano da Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia. Sul finale, beneficiando di una penalità inflitta a Binder per eccesso dei track limits, Quartaro è salito automaticamente in terza posizione, conquistando il primo podio Sprint di carriera, che coincide anche con il primo podio al sabato per la Yamaha. Il francese, rientrato al parco chiuso, si è sfilato il casco e ha mostrato al mondo un sorriso che è la risultante di tre componenti: sofferenza, soddisfazione e sollievo. Se è vero che Assen fa effetto placebo per Yamaha, che il gap da Ducati è ampio e che anche questa volta Quartararo non ha potuto attaccare, è anche vero che El Diablo non ha subito sorpassi e ha tagliato il traguardo a sei decimi da Pecco Bagnaia. Fabio è tornato sul podio e adesso, pur restando cauto e realista, ha la consapevolezza che lui e Yamaha, insieme, potranno essere ancora competitivi: “Non so se è un segnale, ma di sicuro è stato bello fare il passo con il gruppo di testa e non finire troppo lontano dal primo. Quindi dai, siamo contenti, dobbiamo cercare di fare una bella gara domani. Il problema qui è fuori dalla curva 5, fuori dalla curva 8, dove le altre moto vanno via e quando le riprendo sono troppo lontane per sorpassare. Gli altri non vanno piano, hanno un passo molto simile a noi ma fanno traiettorie totalmente diverse. Anche Bezzecchi, che oggi era uno step più veloce di tutti, aveva uno stile di guida totalmente diverso dal nostro.
Quindi – ha continuato Fabio a Sky - per fare il passo da solo nelle FP3 la nostra situazione va bene, ma per fare la gara e i sorpassi tutto diventa molto difficile. Per quanto riguarda il piede la cosa positiva è che il dolore resta costante dall’inizio alla fine, la medicazione che mi hanno fatto non fa aumentare il dolore. Il problema è che in Yamaha stanno lavorando ma non stanno trovando niente. Quindi per la seconda parte della stagione non avremo niente; stanno lavorando per l’anno prossimo e spero veramente che stiano facendo un lavoro intenso perché in questo momento, proprio in termini di stile di guida, siamo old school, e lottare diventa difficile”. Anche Diego Gubellini (capotecnico di Quartararo) ai microfoni Sky di Sandro Donato Grosso, ha tirato un bel sospiro di sollievo: “Il morale era abbastanza basso, adesso abbiamo recuperato qualcosa. È il nostro primo podio nella Sprint, abbiamo lavorato un po' diversamente in questo GP, abbiamo preparato un po' di cose guardando quello che non aveva funzionato all’inizio della stagione. Dobbiamo essere consapevoli che il layout di Assen ci aiuta, non ci penalizza troppo, però penso che anche a livello di moto abbiamo migliorato qualcosa”.