Stefano Domenicali, nei giorni scorsi, ha esordito così: “Le prove libere piacciono solo agli ingegneri”. L’obbiettivo è quello di puntare sempre di più sullo spettacolo in pista durante i weekend di gara. Come? Sacrificando le prove libere, considerata da Domenicali come la chiave per ottenere più show. Il pensiero di Domenicali ha trovato l’appoggio di diversi piloti, come George Russell. E non era scontato che accadesse: “Credo che sia sufficiente una sessione di prove libere, una è importante che resti a disposizione perché senza poter effettuare dei test è importante avere almeno un’ora di tempo per testare in pista delle novità o degli aggiornamenti preparati in fabbrica. Dopodiché dopo una sessione di prove libere effettivamente si può anche pensare a qualcosa di diverso, ma una deve rimanere assolutamente perché la F1 è la categoria regina dell’automobilismo e non sarebbe opportuno scendere in pista senza nemmeno una prova libera. Al tempo stesso non vedo perché dobbiamo godere di più tempo in pista rispetto ai piloti delle serie minori che hanno una sola sessione a disposizione in F2 e in F3“.
Anche Pierre Gasly ha detto la sua: “Tre sessioni di prove libere sono decisamente troppo, è ovvio che è bello poter lavorare di fino e fare esperimenti così a lungo, ma è anche vero che sono troppe. Una o due sono sufficienti”. Nico Hulkenberg: “Interessante quello che ha detto Russell sulle categorie minori, non era affatto male in effetti andare subito in Qualifica dopo una sola sessione di prove libere. È un argomento ad ogni modo destinato ad avere opinioni diverse, dipende dai gusti. Di sicuro credo che abbiamo abbastanza tempo a disposizione per provare attualmente”. Avranno ragione a pensarla in questo modo? Staremo a vedere…