Che l’SF-23 non fosse il modello più riuscito di sempre lo aveva già ammesso Vasseur e le prime due gare lo hanno confermato. I problemi sono molti e dal 2022 la monoposto sembra proprio non garantire prestazioni sufficienti alla Ferrari per essere davvero competitiva, soprattutto con la Red Bull, che di passi in avanti ne ha fatti. È naturale, però, che anche i fan inizino a storcere il naso per una stagione iniziata con il piede sbagliato e con una prospettiva non proprio eccezionale per i prossimi appuntamenti. Che fare quindi? Aspettare. La ricetta sembra una sola: avere pazienza. A chiederlo non è solo il Cavallino, ma anche i suoi piloti. Primo fra tutti Carlos Sainz, che ha le idee molto chiare in proposito: “Tutti i tifosi ed i media italiani sperano di vedere la Ferrari dove deve essere. Quello che devono capire è che nessuno è più arrabbiato o scontento della situazione attuale dei membri della squadra. Dai piloti ad ogni singolo tecnico che opera in pista o a Maranello, posso dire che nessuno è contento della situazione attuale, siamo i primi a voler cambiare le cose e stiamo spingendo al massimo per questo”. E aggiunge: “Siamo orgogliosi di essere la Ferrari, vogliamo portare la Ferrari a competere per i massimi obiettivi, e a volte i commenti sono più una distrazione che ci abbatte piuttosto che incoraggiarci. Non è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento, ma ripeto, siamo i primi a non essere felici del momento attuale e i primi a spingere al massimo per venirne fuori”.
Chi meglio di Sainz sa quali siano i problemi della SF-23 e quale sia, contestualmente, l’umore in squadra? “Non voglio mentire, è uno dei momenti più difficili. A partire dal 2021, quando sono arrivato in squadra, siamo sempre cresciuti, passando nel primo anno dal sesto posto al terzo posto (nel mondiale Costruttori) e confermando un enorme passo avanti nel 2022 con l’avvio del nuovo regolamento tecnico. Quest’anno ci aspettavamo di trovarci in una posizione simile alla scorsa stagione, ma sfortunatamente c'è una squadra, chiamata Red Bull, che ha ucciso gli avversari portando in pista una monoposto nettamente superiore a tutti gli altri”. Senza contare che i problemi con la monoposto li ha sentiti tutti in pista, ammette. “Posso dire che mi manca comunque il 2022, perché almeno sapevo di avere a disposizione una monoposto in grado di vincere gare e conquistare pole position. Quest'anno il feeling con la macchina è leggermente migliore, soprattutto in gara, non sto lottando con nulla di particolare dal punto di vista della guida, ma non ho ancora messo insieme nessun buon giro di qualifica. In gara credo di aver fatto quello che può fare la macchina in questo momento, il che non è molto, al momento siamo molto limitati”.
Tuttavia, rimane ottimista su alcuni aspetti su cui ancora è possibile lavorare. Confermata la volontà di voler trovare un buon setup di compromesso tra qualifiche e gara, Sainz resta concentrato per domenica: “Analizzando le prime due gare, non abbiamo trovato un buon compromesso tra qualifiche e gara. Siamo abbastanza vicini al vertice in qualifica, ma molto distanti in gara. Credo che possiamo fare un lavoro migliore in vista di domenica, compatibilmente con la monoposto che abbiamo a disposizione in questo momento. Fino a quando non arriverà un aggiornamento significativo, il lavoro sarà principalmente orientato su questo compromesso, che alla fine è un po' quello che ha fatto la Mercedes lo scorso anno. Quando arriveranno gli aggiornamenti la speranza è ovviamente quella di migliorare la performance e provare a colmare il divario”.