Sul circuito spagnolo di Barcellona, Max Verstappen ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse. Perché lui, nonostante qualsiasi condizione, è sempre tra i primi nomi che si citano una volta finite le sessioni di Formula 1. Un'antologia che è ormai quasi una certezza nel paddock, ma che ha visto qualche cambiamento rispetto a qualche mese fa. Se infatti prima si poteva parlare del binomio Verstappen e Red Bull, adesso il nome della squadra è sempre più in ombra rispetto alle prestazioni dell’olandese, che sta provando a tutto il circus di quanto sia lui quello che fa la differenza. Una vettura che non domina più ormai, battuta anche sul circuito del Montmelò anche dalla McLaren, in pole position con Lando Norris, e che in questo momento chiede il supporto di Verstappen più che mai.
Se da una parte la competitività della RB20 rimane indiscussa, anche se tremolante, la squadra non sembra più quella che ha vinto il mondiale nel 2023, con un deficit in più - che di base ha sempre avuto ma mai a questi livelli - che è Checo Perez. Le altre squadre sono cresciute tantissimo, da Ferrari a Mercedes, e soprattutto McLaren, e un pilota solo non basta più. Per la Red Bull allora le cose iniziano a mettersi male, perché prima era facile arrivare in parata sotto la bandiera a scacchi mentre adesso la pressione degli altri team inizia a farsi sentire. Checo Perez in Spagna si è classificato ottavo, non deludendo le aspettative che ormai sono a livello zero nei suoi confronti, ma deludendo una volta ancora soprattutto nel confronto con il compagno di squadra. Se una volta Perez capitava di vederlo davanti a Verstappen, negli ultimi mesi è quasi un’utopia da immaginare, con il messicano mai veramente vicino alle prestazioni dell’olandese.
La gara di domani vedrà scattare Max Verstappen dalla seconda posizione, sicuramente in modalità d’attacco, mentre Checo Perez dovrà costruire la sua gara dall’undicesima casella in griglia, dovendo scontare anche la penalità raccolta in Canada per guida pericolosa. Il messicano era andato a sbattere durante la gara e aveva deciso di non fermarsi, procedendo in pista con la vettura che praticamente cadeva a pezzi. Una griglia di partenza non ideale per la squadra di Helmut Marko, che nella McLaren che vede scattarsi davanti deve riconoscere una minaccia e nelle Mercedes subito dietro, con Hamilton terzo e Russell quarto, una preoccupazione.
E menomale che la Red Bull può contare almeno su Max Verstappen, perché altrimenti in questo momento la vedremmo decisamente più indietro. Christian Horner però deve pensarci bene a come riequilibrare la sua squadra, perché se fino a qualche mese fa l’olandese era la grande certezza del team di Milton Keynes, oggi è l’unica speranza. Mercedes sembrerebbe star puntando tutto sul tre volte campione del mondo, con le voci di un contratto incredibile ancora a piede libero, e Verstappen potrebbe iniziare a valutare l’offerta, non solo per il vantaggio economico ma anche per quella competitivo, con Toto Wolff che continua a portare in pista un team che funziona, soprattutto dopo il gran premio canadese. Deve stare allora attenta la Red Bull, che di capisaldi ne ha persi tanti - Adrian Newey, per citarne uno a caso - e che potrebbe ritrovarsi davvero persa senza il suo Max Verstappen.