È proprio vero che non può mai andare tutto bene per sempre: anche Max Verstappen, che in pista di problemi negli ultimi anni non ne ha avuti, adesso si ritrova a dover fare i conti con le prime grandi difficoltà della sua Red Bull. Una vettura che sembrava perfetta e imbattibile, progettata da Adrian Newey, ma che adesso mostra i primi segni di debolezza. Anche perché per la prima volta dopo un paio di anni, gli altri team stanno portando degli aggiornamenti significativi che hanno ravvivato la competizione in pista. Le vittorie Ferrari e quella di Lando Norris a Miami sono solo la punta dell’iceberg di una Formula 1 che sta ritrovando la vera azione tra le curve, mentre Max Verstappen rincorre la sua monoposto che sì, rimane competitiva, ma che allo stesso tempo inizia a fare i capricci.
E in Canada è andata proprio così. In una giornata caratterizzata dalla pioggia, che ha visto la sessione delle FP1 andare in scena subito dopo una forte grandinata che ha lasciato l’asfalto bagnato e scivoloso, mentre quella delle FP2 iniziare sull’asfalto quasi asciutto per concludersi con qualche goccia di pioggia, Max Verstappen ha dovuto fare anche i conti con un problema all’ERS. La scena che ha coinvolto l’olandese è stata quasi tragicomica da vedere: il tre volte campione del mondo, dopo circa tre giri nella sessione del pomeriggio, ha iniziato a lamentare della puzza di bruciato proveniente dalla sua vettura, che ha subito riportato in pit lane. Una volta sceso però, è rimasto a vedere il lavoro del suo team che sembrava non sapesse minimamente dove guardare per cercare il problema, dato che dai dati non appariva niente di strano. Dopo un’attenta analisi il team ha confermato l’ipotizzabile guasto all’ERS, l’Energy Recovery System, che, secondo il team principal Christian Horner, non dovrebbe nemmeno aver danneggiato le altre componenti.
Andiamo incontro però a un’affermazione che sembrava impensabile all’alba di questa stagione: la Red Bull non è più perfetta. Anzi, inizia a mostrare i primi segnali di inaffidabilità, il nemico più grande per un pilota e un team. La RB20 era attesa comunque come prima forza al Circuit Gilles Villeneuve, con Verstappen che sperava nella pioggia per rendere la vita più complicata alle Ferrari e alle McLaren, ma le condizioni meteorologiche hanno impedito al circus di scoprire i reali dati in pista con un venerdì pressoché inutile. Per quanto riguarda invece il problema della Red Bull, la situazione potrebbe anche peggiorare: infatti, se la vettura dell’olandese dopo questo danno avesse bisogno di un cambio di componenti, rischierebbe la penalità, essendo già state omologate due volte le parti ES e CE della power unit, con la massima possibilità già raggiunta.
In ogni caso le condizioni proibitive della giornata hanno impedito a tutti i team di svolgere a pieno le attività in pista, quindi la sessione delle FP3, in caso di bel tempo, saranno essenziali per tutti i piloti, a maggior ragione per Verstappen e Perez, che ancora non sanno se la pista di Montreal sia effettivamente adatta alle proprie monoposto, svantaggiate sui cordoli tipici del tracciato. Il meteo del weekend prevede ancora pioggia, fino alla gara della domenica che potrebbe essere la prima bagnata della stagione 2024: per Verstappen è adesso il momento di sperare di non incappare in una penalità, perché con la pioggia diventerebbe ancora più difficile risalire fino alla prima posizione.