Sarebbe stato troppo poco prendersi l’impegno di correre soltanto a Imola questo weekend per Max Verstappen che sembra sempre di più un alieno, capace di vincere in più di una categoria a weekend. Era in diretta su Twitch quando si è reso conto di essersi preso l’impegno di correre anche la 24h del Nurburgring virtuale, quella organizzata da iRacing, insieme al suo team impegnato negli e-sport, il Team Redline, uno dei più competitivi sul virtuale. Ed è rimasto quasi più stupito nel rendersi conto che nello stesso weekend aveva anche il Gran Premio di Imola piuttosto che la 24h, come se la sua partecipazione fosse più scontata al volante del simulatore piuttosto che a quello della RedBull. “Vabbè, le correrò entrambe” ha detto poi, per rispondere ai suoi spettatori che gli chiedevano come poterlo seguire durante questo pazzo weekend. Un doppio impegno che a primo impatto può sembrare anche semplice, visto che la gara più importante a livello di priorità di Verstappen si presuppone essere quella di Formula 1, ma è in realtà ben complicato far combaciare gli orari di “lavoro” con quelli di “svago” quando si corre per la Red Bull.
Al tre volte campione del mondo comunque non è importato, perché si è portato il suo simulatore che usa a casa fino a Imola e lo ha fatto sistemare nella sua camera d’hotel - cosa che fa molto spesso perché sempre con le mani o sul volante o sul joystick per una partita a qualsiasi videogioco gli piaccia di più al momento anche nei weekend di gara - in modo tale da poter fare entrambe le gare al massimo della comodità. E racconta anche di non aver chiesto il permesso alla Red Bull per poterla correre, facendo direttamente di sua spontanea volontà, perché una volta preso l’impegno non si può dire di no. “Nessuno può dire a un pilota cosa può o non può fare il sabato sera, no? Altri colleghi vanno a cena fuori, io corro al simulatore. E poi credo di essere sufficientemente professionale per capire cosa posso fare e cosa no, so di dovermi riposare per correre il GP e mi coordinerò di conseguenza con i miei compagni di squadra” ha detto l’olandese alla vigilia del weekend.
Dopo aver concluso il sabato a Imola, con una pole position che ancora fa tremare le curve del circuito, Verstappen si è collegato con i suoi compagni di squadra su Twitch che già avevano cominciato la gara e alle 20:00 circa, Verstappen ha iniziato il primo stint della gara che ha continuato per circa quattro ore, portando la BMW M4 GT3 in prima posizione. Poi ha passato nuovamente il volante ai suoi compagni di squadra Diogo Pinto, Florian Lebigre e Christopher Lulham fino alla mattina della domenica, dove si è rimesso al volante fino alle 11:00 circa. I tre ragazzi che correvano con lui si sono anche divertiti nel prenderlo un po’ in giro, raccontando di come “cerchiamo sempre di lasciare del tempo a Max per coltivare il suo hobby, la Formula 1” insieme alle centinaia di spettatori che già da tempo definiscono Verstappen un “pilota di Formula 1 part time e un Sim Driver full time”.
La 24h del Nurburgring è terminata alle 14:00 e l’equipaggio n. 20 del Team Redline è passato sotto la bandiera a scacchi in prima posizione, rendendo Verstappen già vincitore di una gara prima dell’inizio di quella di Formula 1. E poi l’olandese ha vinto anche quella. Due vittorie per un pilota, che per una ha potuto contare sui suoi compagni, per l’altra ha invece dovuto faticare più del dovuto, con un arrembante Lando Norris minaccioso negli ultimi dieci giri. Infatti, se la gara fosse stata anche solo un giro più lunga, probabilmente Max Verstappen non ne sarebbe uscito vincitore, perché il passo della McLaren era decisamente migliore di quello della Red Bull nelle ultime tornate. Segno di una Formula 1 che diventa più competitiva, ma anche di un Max Verstappen inarrestabile che vince due gare in un giorno solo e nonostante tutti i problemi sia fuori che dentro alla pista. Perché lui è così, appassionato vero di motori, e non gli basta una gara sola, nemmeno se è di Formula 1 e che lo vede impegnato per la corsa al mondiale. A lui piace correre e divertirsi e, sia a Imola che al Nurburgring, lo ha decisamente fatto notare.