Due mesi di pausa, poi dei test a Barcellona prima di spostare il paddock dentro all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola: la Formula 2 è finalmente ritornata in pista e lo ha fatto in grande. Il weekend di casa dell’italianissimo Andrea Kimi Antonelli ne ha viste succedere di tutti i colori, sia in bene che in male, e ha sicuramente scritto una pagina decisamente caotica del grande libro della stagione 2024 della Formula 2. Accolto come un pilota di Formula 1, Kimi ha iniziato il weekend di casa immerso tra tutti i suoi tifosi, che aumentano a vista d’occhio mano a mano che cresce l’anticipazione di vederlo presto in Formula 1, tra la commemorazione di Ayrton Senna e gli abbracci di chi, proprio sulla pista di Imola, lo ha visto debuttare e poi crescere. Infatti per il bolognese non era passato molto tempo dalla sua ultima visita a Imola - dove ha anche svolto una giornata di test al volante della Mercedes AMG GT3 del team gestito dal padre a Marzo - la pista dove i ricordi di Andrea sono più cari, che conosce come il palmo delle sue mani.
Come si può ben immaginare, la voglia di poter performare bene era alle stelle per Antonelli, che a casa sperava di poter salire per la prima volta sul podio o chissà, diventare un nuovo vincitore della Formula 2, e ha iniziato fin dall’inizio del weekend a lavorare per riuscirci. Infatti in qualifica è stato autore di un giro consistente, che lo ha posizionato quarto in griglia di partenza. La direzione gara però ha voluto cancellarglielo per un abuso dei track limits, a lui come a diversi altri piloti tra cui il suo compagno di squadra, il pupillo Ferrari Ollie Bearman, facendolo scendere fino alle retrovie della griglia. Per fortuna, il team Prema è riuscito a far ripristinare la quarta posizione del proprio pilota - e anche la seconda di Bearman - una volta rivisti gli onboard che dimostravano quanto al limite fosse la penalizzazione dei due.
Con la griglia invertita in Sprint race, Antonelli è partito dalla settima posizione con un po’ di difficoltà, che lo hanno visto sfilare lentamente dopo aver rischiato di spegnere la vettura. Nella sfortuna, il bolognese è stato fortunato, perché arrivando un po’ più tardi alla prima variante è riuscito ad evitare di rimanere danneggiato nel patatrac che ha coinvolto Joshua Durksen, Roman Stanek, Isack Hadjar, Enzo Fittipaldi e Dennis Hauger. Nonostante un po’ di piloti fuori dai giochi e la gara neutralizzata con la Safety car per un bel po’ di giri, Antonelli non è riuscito a portare a casa nemmeno un punto, lamentando anche qualche problema al cambio della vettura. Chi invece è riuscito a capitalizzare nella Sprint race è stato Franco Colapinto, protagonista poi alla domenica in battaglia con Kimi Antonelli, che è riuscito a catturare la prima vittoria della stagione.
Se la gara Sprint del sabato di drammi ne ha visti un po’, quella Feature della domenica si è superata. La partenza ha visto Ollie Bearman prendere la vetta della classifica, superando subito Gabriel Bortoleto che partiva in pole position, con Antonelli quinto dopo aver subito il sorpasso di Joshua Durksen. Fino al momento dei pit stop poi non c’è stata troppa azione in pista, ma appena Bearman è rientrato in pit lane sono iniziati i problemi. Infatti il britannico, al momento sotto valutazione dai team di Formula 1 per un eventuale sedile nel 2025, ha spento per ben due volte la vettura nel tentativo di ripartire, perdendo non solo la leadership della gara ma anche tantissimo tempo che poi, una volta rientrato in pista, ha fatto fatica a recuperare. Un momento davvero emblematico per chi ha tutti gli occhi su di sé e deve dimostrare di meritarsi la Formula 1. Andrea invece è riuscito a guadagnare del tempo durante la sua sosta per il cambio gomme e, addirittura, è tornato in pista davanti a Durksen, che però con gli pneumatici caldi cambiati un giro prima si è liberato dell’italiano in poche curve.
La pit lane però è stata la vera e propria protagonista della gara di Imola. Infatti durante l’ultimo stage della gara Amaury Cordeel è rientrato ai box per eseguire il suo pit stop obbligatorio ma ha avuto troppa fretta di ripartire e ha messo il piede sull’acceleratore troppo presto. Evidentemente non tutte le gomme erano saldate bene e infatti qualche metro più avanti della sua piazzola ha perso la posteriore destra, che ha quasi colpito un meccanico di Pepe Martì. Lo spagnolo stava a sua volta facendo la sosta e, con il meccanico impegnato a salvarsi dalla gomma volante, anche lui è partito troppo presto - con il permesso del meccanico incaricato di assicurarsi che tutte le gomme fossero ben salde - e ha perso la posteriore sinistra. Per fortuna nessuno si è fatto male e i due pneumatici sono stati subito catturati dai meccanici della piazzola davanti, ma per un attimo il panico è stato il re ad Imola.
Chi è riuscito a portarsi a casa la vittoria alla fine è stato Isack Hadjar, con Kimi Antonelli che è passato sotto la bandiera a scacchi quarto, appena fuori dal podio che però ha provato a prendersi avvicinandosi nelle ultime fasi a Durksen e difendendosi dai pericolosi attacchi di Franco Colapinto. L’italiano non è riuscito a salire sul podio alla gara di casa, ma ha sicuramente dimostrato ancora una volta le sue potenzialità, facendo il massimo che la sua vettura gli permetteva. La vicinanza al team di Formula 1, che ha seguito davvero da vicino, di Mercedes, l’affetto dei suoi fan, l’attenzione di tutti i giornalisti presenti a Imola sono solo l’inizio della grande carriera che il piccolo ormai grande Kimi ha dimostrato di poter avere. E nonostante questa gara di casa non sia andata proprio al massimo, c’è ancora quella di Monza da vivere a fine Agosto.