Giacomo Agostini è un grande estimatore di Marc Marquez.
Il quindici volte campione del mondo anche per questo è sempre preoccupato dalle condizioni dello spagnolo, al momento è costretto a guardare le gare da casa dopo aver subito il quarto intervento chirurgico al braccio destro nel giro di due anni.
"Purtroppo è caduto tante volte. Un giorno, infatti, gli ho detto: con una caduta così, ai miei tempi saresti morto cinque volte".
"Lui è così, dà sempre il 100%, spero torni come prima - ha poi aggiunto Ago al Corriere dello Sport -. Marc è un pilota che ti fa alzare dal divano. E personalmente mi piace, lui e Fabio Quartararo sono i due piloti che prima ancora della partenza di un GP, in griglia, trovano il modo di salutarmi”.
Agostini aveva parlato di Marquez anche negli scorsi mesi, dopo l'ennesima caduta: "Sono dispiaciuto, ogni volta che vedo succedere qualcosa a un pilota mi fa molto male. E con Marc di più, perché vederlo correre dà gioia, è uno che dà spettacolo, lotta, ti fa godere, non molla mai. Ricordate lo scorso anno ad Aragon con Bagnaia? Gli è rimasto attaccato tutto il tempo. Se manca lui, manca lo spettacolo. Speravo ce la facesse per l’Argentina. Dobbiamo fidarci della medicina, certo che per lui è un’altra gran batosta. Soprattutto, gli infortuni stanno arrivando tutti in un colpo. Prima c’erano tante cadute ma andava sempre bene. Ma accade anche nella vita, prima fila tutto liscio e poi improvvisamente girano tutte storte”.
Il futuro già allora era in bilico: "Non si può dire, anche perché Marquez è ancora giovane, ha 29 anni. Dopo questa fase negativa potrebbe tornare a viverne un’altra di successi. Tutti vogliono dire la loro, ma non siamo medici. Solo loro sanno se dovranno operare o se basterà il tempo. Marc ci è già passato ed è tornato, solo che stavolta ha picchiato forte la testa, non le spalle o il sedere, era stordito quando si è rialzato. Ha già attraversato periodi brutti, e poi la moto è la tua vita, la tua carriera. In quei momenti pensi a mille cose, avesse 36 anni avrebbe un senso, ma a 29 è dura appendere il casco al chiodo".