“Bugia! È totalmente falso!” - Alberto Puig, team manager della Honda, si arrabbia quando gli parlano dell’offerta da 100 milioni di euro che avrebbe fatto a Marc Marquez nel tentativo di trattenerlo nel 2023. “La Honda non ha mai cercato di trattenere Marc con i soldi – ha detto a El Periodico - Mai. Ripeto: Honda ha capito che doveva lasciarlo andare e così ha fatto. Marc non ha chiesto nulla e Honda non ha preteso alcuna penale”. Parole, quelle dell’ex pilota catalano e oggi manager, che smentiscono una bugia e riflettono, piuttosto, una verità già nota: Marc non voleva soldi, voleva una moto vincente.

La Ducati, oggi, è esattamente questo. Con Marquez in testa al mondiale 2025 e una supremazia che Puig stesso non esita a definire prevedibile. “Se mettiamo un pilota davvero speciale sopra una moto vincente – ha affermato Puig - il risultato è quello che stiamo vedendo. Non serve essere un grande matematico per intuire una cosa del genere. Non capisco chi è sorpreso dai risultati di Marc”. Risultati di cui al momento la Honda può solo prendere atto, con Puig che, però, ammette di voler tornare prima possibile sul tetto del mondo, anche senza quel pilota con cui ha scritto la storia recente delle corse. “Stiamo tornando, stiamo migliorando – ha aggiunto - Abbiamo creato un reparto in Italia con tecnici europei e la Honda Giappone è stata ristrutturata. Il rapporto tra la fabbrica, l’Europa e il circuito adesso è ben strutturato. Sì, nel frattempo abbiamo perso Marc e è stato un gran dispiacere, ma Honda non vuole nessuno nel suo team che non voglia restare. Mantengo un’ottima relazione con lui, diversa da quella con altri campioni che ho gestito: Marc non dimenticherà mai la Honda, e noi non dimenticheremo lui”.

Il lavoro da fare adesso non è quello di rimpiangere Marc Marquez, ma fare in modo che i sentimenti di Marc Marquez verso la Ducati nascano in qualche altro pilota, ma verso la Honda. E Puig lo dice senza troppi giri di parole: “Quando la Honda tornerà, i piloti vincenti vorranno una Honda. E noi li ingaggeremo. Vorremmo che fosse adesso, ma tutto richiede tempo”. Nessun riferimento, però, a quello che sta succedendo sul “fronte Jorge Martin”, con Puig che si limita al commento generico e si tiene distante dal confermare o smentire la trattativa con il campione del mondo. “Honda tornerà – ripete - Tutte le case stanno lottando per competere con la Ducati. Non è la prima volta che una moto domina: noi avevamo la NSR, ma allora non c’erano le tecnologie di oggi”.
L’urgenza di tornare protagonisti, quindi, non può non tenere conto di quanto sia più difficile oggi adeguare un prototipo rispetto al passato, con Puig che resta pragmatico e tiene il focus sulla crescita tecnica piuttosto che sul mercato piloti, consapevole che la ricostruzione è ancora in corso. Ma il tempo, forse, rischia di non essere dalla sua parte. Dopo trent’anni nel paddock – dagli anni da pilota, segnati dall’incidente a Le Mans nel 1995 che gli compromise la carriera – Puig sembra infatti avvicinarsi a un addio. Problemi di salute legati alla vecchia ferita alla gamba lo hanno costretto a saltare i primi tre GP del 2025 e voci insistenti lo danno in uscita dal ruolo di team manager, per un “posto in ufficio” che gli consenta ritmi meno frenetici. Per sostituirlo in pole position ci sono due italiani: Francesco Guidotti e Livio Suppo. Ma bisognerà capire se e quanto Puig è davvero disposto a farsi un po’ da parte.
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