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Alcaraz rasato è figo o no? Parlano le tenniste. E in quello che dicono spunta anche il biondo platino

  • di Redazione MOW Redazione MOW

  • Foto: Ansa

29 agosto 2025

Alcaraz rasato è figo o no? Parlano le tenniste. E in quello che dicono spunta anche il biondo platino
Criticato da Frances Tiafoe, difeso da Emma Raducanu e – a modo suo – da Naomi Osaka, Carlos Alcaraz ha portato il suo “errore di macchinetta” dal campo alle cronache. Ma il buzz cut sarà ricordato come una nota di colore o come l’inizio di una cavalcata vincente ai danni di Sinner (oltre che di Bellucci e Darderi)?

Foto: Ansa

di Redazione MOW Redazione MOW

Non capita spesso che il taglio di capelli di un tennista faccia discutere quasi quanto i suoi colpi. Ma con Carlos Alcaraz succede anche questo. Il campione spagnolo, 22 anni e già cinque Slam in bacheca, si è presentato allo Us Open con un look inaspettato: rasato a zero, per colpa – racconta lui – di un errore del fratello con il rasoio elettrico. Un “buzz cut” che ha diviso i colleghi e acceso le conversazioni dentro e fuori Flushing Meadows.

Se da una parte l’amico-rivale Frances Tiafoe non ha avuto pietà (“terribile”, ha detto, non è chiaro quanto seriamente), dall’altra alcune protagoniste del circuito Wta hanno scelto di difenderlo. Emma Raducanu, che con Alcaraz ha condiviso il campo nel tabellone di doppio misto (e il gossip per un presunto legame non solo tennistico), non ha dubbi: “Frances è stato troppo duro. Carlos lo porta con sicurezza, e secondo me gli sta bene”. La britannica, che conosce bene il peso dell’immagine sui giovani talenti, ha colto l’aspetto decisivo: l’atteggiamento.

Naomi Osaka è stata ancora più schietta. Interpellata sull’argomento, ha tagliato corto quasi quanto il fratello di Carlos sulla sua zucca: “Ma davvero la sua vita cambierà se io dico se mi piace o no? Non è affar di nessuno. Anzi, apprezzo chi sperimenta e prova cose diverse. Magari la prossima volta dovrebbe tingersi biondo platino”. Una battuta che smorza il dibattito ma allo stesso tempo rilancia il discorso: l’immagine, nel tennis globale, è ormai parte del racconto tanto quanto la tecnica.

Carlos Alcaraz e Emma Raducanu nel doppio misto
Carlos Alcaraz e Emma Raducanu nel doppio misto Ansa

Intanto, a dispetto delle battute e dei meme circolati sui social (lo stesso Alcaraz ha reagito con leggerezza alle battute, dicendo su Tiafoe: “So che mente, in realtà gli piace. Non credete a quello che dice”), Carlos – che punta a detronizzare Jannik Sinner da numero uno del ranking mondiale e da campione di New York – ha iniziato il torneo senza sbavature. Dopo la vittoria netta sul romano Mattia Bellucci al secondo turno, al terzo turno il tabellone ha regalato allo spagnolo un altro azzurro, Luciano Darderi, contrapposto nel match per l’accesso agli ottavi. Un test più serio, anche perché Darderi ha mostrato solidità e coraggio nelle prime uscite, ma concluso con lo stesso risultato: 3 set a 0, nonostante un problema al ginocchio che ha suggerito al murciano di chiamare un medical timeout: ma da quel momento in poi ha definitivamente dominato.

Il buzz cut, insomma, rischia di diventare il simbolo involontario di uno Us Open che Alcaraz vuole riconquistare. E se davvero l’errore del fratello lo ha reso più “aerodinamico”, come ha scherzato Tiafoe, allora gli avversari hanno un motivo in più per preoccuparsi: capelli o non capelli, lo spagnolo continua a radere al suolo chiunque si trovi dall’altra parte della rete.

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