Altro che errore del fratello: si tratta di una vera campagna di marketing. Ida Galati, Le Stanze della Moda su Instagram, ci racconta lo stile nel tennis: a partire dalla rasatura di Alcaraz a Sinner testimonial di Gucci, abbiamo chiesto un parere all'esperta di moda: cosa ci dice l'abito di un atleta, il connubio tra tennis e moda, le scelte dei brand per il proprio ambassador. E su Alcaraz e l'ormai famosa rasatura ha un'idea ben precisa, in cui oltre al marketing spunta fuori proprio lui, il rivale Jannik Sinner. Ecco cosa ci ha detto.

Alcaraz, un milionario che si fa rasare la testa dal fratello. Ma com'è messo un milionario che si fa tagliare i capelli dal fratello, che sbaglia pure: un esempio virtuoso o una poveracciata?
Più che una poveracciata, forse una paraculata: io ho il dubbio che sia una bella campagna di marketing. Non solo tutti gli articoli che stanno uscendo, ma lui ha fatto anche un sondaggio per vedere se il suo taglio era gradito: io penso che il fratello gli ha fatto una campagna marketing a costo zero. Tutti ne stanno parlando, anche noi, e ha risparmiato sugli stylist senza rischiare niente: perché diciamolo, con il viso che si ritrova, con i suoi lineamenti perfetti, regge benissimo questo taglio a zero che nessuno può permettersi.
Tra l'altro, ha usato il fratello che fa tanto famiglia: una cosa che fa anche Sinner. Chissà allora se non volesse emularlo, oltre a sottolineare e dare valore al fatto che si circonda e si affida alla famiglia.
Prima hai detto che questo è un taglio che nessuno può permettersi, per alcuni è una sorta di necessità: il taglio rasato va ancora o è superato?
Non sta bene a tutti perché non nasconde niente. Comunque chi ha i capelli tende a non rasarsi, quindi direi assolutamente no: non va affatto. Da quello che vedo, chi perde i capelli inizia invece a disperarsi, nessuno lo ama: tutti preferiscono la folta chioma, quindi il rasato mi sembra non una tendenza, ma una necessità. Per ora almeno, ma magari sarà proprio Alcaraz a lanciarla.
Sinner testimonial per Gucci: secondo te è il personaggio giusto per il brand? Oppure magari è un po' freddo?
In realtà lui è global brand ambassador dal 2022, quando era ancora un outsider della top ten: è stato un'intuizione felice del brand. Gucci infatti lo ha preso quando nessuno si aspettava un testimonial sobrio come lui, dato che all' epoca il direttore creativo era Alessandro Michele: un visionario creativo che faceva cose pazzesche e aveva reso opulento il marchio Gucci. Quando Sinner è diventato testimonial, era in uscita e il brand passava dallo stile barocco a quello successivo del quiet luxury, per cui Jannik era perfetto.
Sinner rappresenta questa eleganza riservata da antidivo, perfetta per la nuova immagine di Gucci. Una curiosità: c'è una copertina di GQ in cui indossa un blazer blue, una camicia a righe e un nastro annodato a fiocco al collo, che era un po' come a Michele piaceva vestire Harry Styles: molto androgino, ma anche bello carico. Stava molto bene, ma non era ancora il quiet luxury che è adesso Gucci e che è ben rappresentato da Sinner.
Gucci tra l'altro, non se la passa bene dopo l'addio di Michele: Sinner non è bastato, ma è sicuramente coerente col nuovo stile.
Sinner ha detto di essere innamorato: non ha detto di chi, ma secondo i siti di gossip si tratterebbe della modella danese Laila Hasanovic. Come ti sembra lei e com'è il suo stile?
Al momento è stata scelta per aprire il red carpet a Venezia. In passato è stata scelta come influencer sia da brand come H&M, ma anche da Prada Beauty e Armani Beauty: ora è a Venezia invitata da Armani, perciò potrebbe essere anche nuova testimonial.
A me sembra più come volto e fisicità, da Chanel, perciò ci sta. Ha un'estetica minimale, curata e fresca di quelle che, non so come fanno, indossano lo stile casual come fosse alta moda: è un'arte, stile e bellezza. Sia Armani che il nuovo Gucci puntano su questa estetica raffinata e senza tempo, perciò la vedo bene vicino a Sinner: perfetti insieme, a per quanto riguarda moda e stile.

Sinner a parte, quali sono i tennisti che hanno più stile?
Difficile intravedere uno stile particolare tra i completini, devi andare oltre il campo. L'unico che ricordo bene che faceva parlare è André Agassi: stampe audaci, fasce per capelli, pantaloncini a compressione con colori sgargianti, Era uno dei pochi che osava. Oggi Alcaraz, Nadal osano con i colori forti, viola verde, ma non direi che dettano stile; tra gli ex più recenti Federer, il classico che non passa di moda perché sempre impeccabile, tant'è che lo vediamo spesso con i completi sartoriali.
E tra le donne?
Ti direi Coco Gauff, l'ho vista sulla copertina Vogue di marzo; devo dire che strizza un po' l'occhio alla generazione Z, con uno stile molto fresco e quasi street. Se parliamo di stiloso, lei ci prova: di certo non è uno stile che ci si aspetta da una tennista, e questo la rende più interessante delle altre in quanto a stile. Per non parlare di Naomi Osaka, lei invece davvero super stilosa!
Perché, che stile ci si aspetta da una tennista?
Qualcosa di più classico. Anche fuori dal campo, mi sembra sempre di vedere la gonnellina o l'abitino, invece la Gauff e la Osaka osano. Hanno sicuramente un carattere meno composto e quindi sono più insolite: nello sport c'è tanta disciplina, i tennisti di solito tendono a portare quella disciplina anche fuori dal campo. Per cui quando osi, significa che hai una personalità che si ribella a come gli altri sono abituati a vederti, che hai una necessità di raccontarti. Anche con l'abito.
