“Non sono mai stato così contento per un nono posto”, ci ha raccontato Pecco Bagnaia in sala stampa domenica pomeriggio dopo il nono posto in gara. Non ha parlato di overfeeling, parola che ha riservato alle televisioni, eppure il messaggio è stato chiaro: “Riuscivo a spingere, a forzare la frenata. È stato bello decidere che linee fare, è stato bello. Sono stato contento, purtroppo quando fai delle modifiche così grosse ritrovare la costanza non è così facile. Non che ce l’avessi prima, però ho commesso due errori. Uno alla curva 15 e uno all’ultimo giro, alla 5. Tutto sommato ci stanno, fa parte di un processo di cambio che ci porterà sicuramente a fare risultati migliori. Sto tirando un sospiro di sollievo enorme”.
Lui dice di aver fatto modifiche nell’ordine dei centimetri, quindi gigantesche. Modifiche che sono state fatte prima della Sprint (chiusa col 13 posto) in cui Bagnaia, a detta sua, aveva già intravisto l’uscita dal tunnel. Quando gli chiediamo come andrà a Barcellona risponde con calma: “È una pista da MotoGP, più di questa. Ed è una pista in cui sono andato forte, però è una pista con poco grip e quest’anno i circuiti con poco grip mi hanno sempre messo abbastanza in difficoltà, ma sono convinto che con questo set up riusciremo a fare qualcosa di meglio”.

Spiega, Bagnaia, anche perché questa modifica non è stata fatta prima. Dice che serviva trovarsi in questa situazione, un secondo dai primi, per cercare qualcosa di estremo. Perché se sono due decimi non ti verrà mai in mente di stravolgere la moto. Ora, scartate le teorie del complotto secondo cui Bagnaia sia salito in sala stampa con parole dolci per Ducati dopo una ramanzina da parte dei dirigenti (che non avrebbe nessun senso, in quanto poi dovrebbe pagare lui per un’eventuale figuraccia a Barcellona) resta da capire fino a che punto i suoi problemi possano considerarsi risolti. Può tornare a vincere? Può, magari, ambire ad essere “il primo degli altri”, ruolo che nella prima parte di stagione è stato di Alex Marquez e che adesso è di Marco Bezzecchi? Evidentemente lo scopriremo soltanto col passare dei GP.
Leggendo attentamente le parole di Gigi Dall’Igna dopo il Gran Premio riusciamo a farci un’’idea più precisa della situazione: “È stato un weekend realmente complicato per Bagnaia, dalle libere alla qualifica e poi nel GP. C’è solo una nota positiva, anche se è importante”, ha scritto l’Ingegnere nel suo consueto reportage di fine settimana. “Le sensazioni che ha provato in gara dopo alcune modifiche di setup particolarmente significative che abbiamo apportato dopo la qualifica. Quello che importa adesso non è il risultato, ma il “feeling” che ha ritrovato sulla moto. Il risultato verrà solo quando avrà ritrovato la giusta confidenza, che richiede anche di abituarsi a fare “cose” che dovrebbero essere normali ma che non riusciva a fare nella configurazione precedente della moto”.
La parte più interessante è l’ultima, oltre all’uso delle virgolette per feeling e cose per mettersi a metà tra il mondo delle corse in cui lavora e quello del lavoro (LinkedIn) in cui scrive i messaggi. Dicevamo, ad ogni modo, che sta tutto qui: “Fare cose che dovrebbero essere normali”. Frenare, probabilmente. Con la moto dritta e portando la frenata fin dentro la curva, quella manovra battezzata trail braking che da inizio anno a Bagnaia non riesce più come prima. Dall’Igna poi chiude il messaggio dicendo che, di conseguenza, il prossimo GP sarà fondamentale per confermare le scelte fatte. Come a dire che sì, delle modifiche importanti ci sono state, ma se e quanto funzionano è presto per dirlo. Anche dall’interno del box.
