Aleix Espargarò arriva in sala stampa e si mette a parlare velocissimo: lo fa sempre, ma solo in spagnolo, quando le cose sono andate particolarmente bene. Qui, davanti all’asfalto Silverstone, ha più di un motivo per essere contento: le aspettative rispettate, il record (01:57.309) senza senso in qualifica nell’anno del ritiro, la velocità nella Sprint con la gomma dura che gli altri saranno quasi obbligati a usare domenica. “È stata una gran giornata”, ci dice subito. “L’ho detto anche a Barcellona, ma questa è stata una delle gare migliori della mia vita. Quando ho fatto il record della pista non ci volevo credere. Invece in gara sapevo che Jorge sarebbe stato molto esplosivo e che me la sarei potuta giocare, però il ritmo di Enea è stato brutale e non c’era modo di contrattaccare”.
A questo punto ci dice, per l’ennesima volta, una cosa in più del suo approccio alle corse. Perché davanti in gara aveva Jorge Martín, il “figlioccio” che prenderà il suo posto in Aprilia a fine anno. E che ha deciso di trattare diversamente rispetto agli altri piloti: “Non sto dicendo che non l’avrei passato se avessi potuto, però sarei stato attento e sono fatto così, magari sono diverso dagli altri. Ci sono piloti che ammazzerebbero la propria madre per fare la pole e poi chiederebbero scusa. Io nel bene e nel male non son così, per questo forse non sarò mai un campione. Uno come Jorge (a cui Aleix vuole molto bene, ndr) lo passo se sono veramente più veloce, altrimenti per tre punti in una sprint preferisco rimanere dietro”.
Tornando alla qualifica, Espargarò ha parlato sia del suo tempo che delle parole di Bagnaia al parco chiuso, quando il campione del mondo in carica ha attaccato senza troppi preamboli i piloti (nella fattispecie Marc Marquez) che approfittano della scia: “Mi è piaciuto fare la pole e anche sentire le parole di Pecco, è stato sincero e ha detto che anche senza i problemi con la visiera e con tutti i piloti davanti avrebbe fatto veramente fatica a battere il mio tempo. Per quanto riguarda la polemica delle scie a me questa roba non piace. Anche a me succede ogni tanto di seguire qualcuno, però non mi piace vedere questa roba in pista. Ci sono piloti che lo fanno tutti i weekend, in tutti i turni e non riesco a capirli, non mi entra in testa: se vuoi migliorare e trovare la velocità non è questa la maniera per farlo. Però certo, sono liberi da regolamento e ognuno può fare quello che vuole, ma io le volte in cui sono migliorato di più l’ho fatto da solo”.
Per chiudere un collega domanda ad Aleix del suo stile, tanto vecchio quanto efficace. Lui ride, annuisce: “Il mio vecchio stile… stavo analizzando i video con Matteo Baiocco e confrontandoli con Maverick Vinales, che con l’Aprilia ha lo stile più bello che si possa immaginare, è uno spettacolo da vedere e a me fa venire un po’ di rabbia! Però per come riesco a trattare la gomma dietro ho tanta trazione in circuiti come questo che non sono stop and go. Dove c’è da fare pick up magari perdo un po’ di tempo, ma qui il mio stile funziona alla grande”.
Per la gara risarà anche lui, questo è certo. Magari il favorito della domenica si chiama Enea Bastianini, però Aleix se la può giocare. E la motivazione, considerando che forse è l’ultima grande occasione per vincere un GP, non gli mancherà di certo. Anche se davanti dovesse trovarsi Jorge Martín.