Prima dice che è il suo idolo, poi lo stronca senza appello. Aleix Espargarò ha parlato anche di Valentino Rossi nella lunga intervista andata in onda in questi giorni su DAZN Spagna e se da un lato ha avuto parole di grande stima, dall’altro non ha esitato a picchiare giù pesante: “Il miglior pilota della storia è Marc Marquez, anche se Vale è il mio idolo. Se ora facciamo una lista dei 15 migliori piloti della storia, Marc doveva vincerne otto e Valentino no". In sostanza, Aleix Espargarò sostiene che gli avversari che Marc Marquez ha dovuto battere in carriera sono stati di più e più forti di quelli che, invece, ha battuto Valentino Rossi. Uno che, comunque, resta il suo idolo e che, adesso che fa così fatica, nonostante sia un suo avversario, avrebbe quasi piacere a vederselo ogni tanto davanti. “La sua passione per le moto è brutale – ha aggiunto lo spagnolo dell’Aprilia - sa di non essere più competitivo. Purtroppo vediamo ogni fine settimana che non ha la freschezza che aveva prima. Sinceramente, ci sono momenti in cui dico che mi piacerebbe vedere Valentino davanti, anche a me, e lo dico con il cuore. Ma è molto difficile e lo è perché ha 42 anni. Io non mi avvicinerò nemmeno a quell’età con le corse”.
Perché se la sua carriera dovesse avere una coda sarà sì con le due ruote, ma senza motore: “Il ciclismo è ciò che mi ha insegnato ad allenarmi, lavorare e prendermi cura di me stesso come atleta – ha affermato, ammettendo di pensare spesso a un futuro da ciclista - Il corpo è infinitamente più importante nel ciclismo che nelle moto. Partecipare a qualche competizione seria in bici è una cosa che mi gira per la testa. Non voglio che sia qualcosa di sporadico, ma voglio che sia qualcosa di ben fatto. Mi piacerebbe molto provare a pedalare, non so se o come lo farò, ma è una cosa che cattura la mia attenzione”.
Prima, però, c’è l’Aprilia. Una moto che ha visto crescere tra le sue mani e per la quale deve rivestire ancora il doppio ruolo di pilota e collaudatore, non potendo contare su un compagno di squadra di esperienza con cui dividere il lavoro di sviluppo. “E' difficile per me, perché non mi fermo mai. Nei weekend di gara vuoi andare forte, arrivano cose nuove e devi provarle perché non c'è nessun altro in giro. In questo senso è difficile far evolvere la moto ma è così”. Ecco perché Aleix Espargarò, dopo aver a lungo sponsorizzato la nascita di un team satellite di Aprilia, adesso spera che possa davvero arrivare Maverick Vinales. Anche perché l’ipotesi Andrea Dovizioso sembra definitivamente tramontata: “Dovi ha fatto un paio di test con noi – ha svelato Espargarò - finora non è stato molto competitivo e non sembra voglia correre, la vedo difficile”.
A prescindere da chi sarà l’anno prossimo il suo compagno di box, però, Aleix Espargarò è soddisfatto della piega che hanno preso la sua vita e la sua carriera e dice di sentirsi molto felice in questo momento: “In generale noto che sono nel momento più bello della mia vita, a livello familiare, a livello sportivo, sono molto felice. Quest'anno la moto è più evoluta e sono arrivato relativamente vicino ai primi, quindi è un buon momento. L'Aprilia ed io siamo molto più competitivi di tutte le Honda. A livello fisico e mentale sono in un momento molto buono e tutto questo rende il lavoro molto buono”. C’è solo una cosa che gli dispiace: non essere riuscito a far passare una vera immagine di se stesso, a causa del suo essere sempre molto diretto e del non saper tenere la bocca chiusa in alcune circostanze. “A volte ho detto cose che mi sono costate care – ha concluso - Me ne pento, se avessi potuto tirarmi indietro sarei stato un po’ più cauto perché alla fine, non ho nessun tipo di male verso nessuno e a volte cercare di essere così vicino, di bagnarmi in tutto, ha dato una prospettiva di me che penso non sia reale. Ma io sono così, senza filtri, diretto, sono bianco e nero e poco grigio. Ma soprattutto da quando Max e Mia (i suoi figli) sono nati tre anni fa, ho filtrato un po' di più e ho cercato di essere un po' più tranquillo”