Aleix Espargaro è uno dei piloti che da più tempo milita in MotoGP; ha esordito nell'ormai lontano 2009 in sostituzione di Casey Stoner sulla Ducati, esperienza che prosegue anche l'anno successivo. Dopo un anno in Moto2 torna in MotoGP nel 2012 e dal 2017 è alfiere Aprilia. A dimostrazione che con l'età il ragazzo migliora nel 2022 conquista la sua prima vittoria e termina 4° in classifica mondiale, miglior piazzamento della sua lunga carriera. L'anno scorso sale sul podio 4 volte, di cui tre sul gradino più alto, ma i numerosi ritiri non lo fanno andare oltre la 6a posizione finale. Il 2024 è iniziato con uno splendido terzo posto nella Sprint del Qatar, ma poi si è dovuto accontentare di chiudere fra i primi dieci. In una lunga intervista rilasciata a Manuel Pecino per Motosan parte proprio dalla situazione attuale: "La verità è che nelle prime gare eravamo molto veloci, ma non sono riuscito a concretizzare non quello che vorrei, ma quello che penso meritiamo: lottare per il podio. Per un motivo o per l’altro le cose per noi sono andate male. Quindi spero di qualificarmi bene. Sembra che sarà un fine settimana asciutto e soleggiato e cercherò di essere davanti. Anche nei test siamo stati tra i più veloci, girando a due decimi dai migliori.
E poi ci siamo complicati con la tattica delle due moto con la gomma posteriore usata. Anche Pedro Acosta è stato veloce e poi domenica si è piazzato decimo. E' difficile, perché dietro non puoi sorpassare, la pressione nella gomma anteriore aumenta vertiginosamente... è complicato".
Ma se il presente è complicato Aleix ha le idee molto chiare sul futuro, soprattutto delle novità che verranno introdotte con il nuovo regolamento e una certezza: lui in un modo o nell'altro ci sarà: "Ci sarò nel 2027. Credo che in un modo o nell'altro ci sarò. Credo di si. Non so se continuerò a correre o sarò nel paddock, non lo so. Ma penso di sì. Mi piace molto questo sport. E il nuovo regolamento mi sembra un successo per due motivi. Il primo, la sicurezza. Va ricordato che le Moto3 girano con gli stessi tempi della 500cc; ma i circuiti sono gli stessi su cui hanno corso Doohan e Crivillé. Cosa significa? Che le prestazioni devono essere abbassate. Gli ingegneri stanno diventando più bravi, hanno più risorse e le motociclette vanno più veloci. Quindi penso che sia positivo per la sicurezza. E poi a livello di spettacolo, poiché questo è uno spettacolo, penso che sia un successo. Meno carico aerodinamico le moto saranno più difficili da guidare e ci saranno più opportunità di sorpasso. Penso che sarà un successo totale”.
Magari i tempi non saranno gli stessi di oggi, i record non saranno più ritoccati verso il basso ma il pilota Aprilia non ha dubbi: lo spettacolo ne guadagnerà. Secondo Aleix l'obiettivo è che ci siano "dieci fabbriche che lottano davanti; non due o tre. Che ci sia competitività. Questo è uno sport spettacolare; una griglia di ventisei motociclette che possono vincere gare, ventisei fabbriche. E la tecnologia avanza tantissimo e bisogna sempre trovare un equilibrio. E penso che le nuove normative siano molto ben pensate”.
Non solo aerodinamica, ma anche tutti quei meccanismi come gli abbassatori che rendono le moto più stabili ma più "prevedibili", tanto che diventa difficile effettuare un cambio di traiettoria per superare un pilota. Le cose però cambieranno: "tutti questi piloti sono praticamente cresciuti con le ali. Ma ho guidato la Ducati senza ali, ho guidato la MotoGP senza ali. E ti dico che è pazzesco. Fino alla terza o quarta marcia non potevi accelerare al 100%. Adesso vai sempre a tutto gas anche in prima marcia. Ma se riduciamo il carico aerodinamico, le cose cambieranno molto”.