Pecco ha cambiato faccia e voce rispetto alle ultime uscite pubbliche. È il venerdì del GP di Francia e Francesco Bagnaia ha chiuso la giornata con un secondo posto dopo essere rimasto un filo troppo largo tra le ultime due curve con il record di giornata tra le mani. Fa niente, davanti a lui c’è solo Jorge Martín che il tempo l’ha fatto in scia. E se vedere lo spagnolo davanti il venerdì - e pure il sabato, per la verità - è un’abitudine, a Pecco era da un bel po’ che non capitava. Velocissimo ed esplosivo nel primo approccio alla moto come non lo vedevamo dall’anno scorso, ben prima del dramma di Barcellona che ha messo in discussione il suo campionato: “Sono due weekend che il venerdì riusciamo a partire bene”, racconta Bagnaia al microfono di Giovanni Zamagni per Sky. “C’è stato proprio bisogno di fare il venerdì di Jerez per trovare una quadra che mi venisse incontro, perché ogni volta se no partire da così lontano non era facile”.
Poi continua: “Da stamattina mi sono trovato bene, abbiamo lavorato un po’ ma veramente su cose piccole, che non mi succedeva da moltissimo tempo. Sono riuscito ad essere molto costante, purtroppo ho fatto un erborino nel secondo giro del time attack (Pecco è andato un po’ largo raccordando le ultime due curve, ndr.) ma sono contento, va bene, ci vuole partire così”.
Quando gli chiedono come abbia fatto, lui risponde in maniera precisa: niente feeling con la pista, condizioni particolari, giornata buona. Solo una piccola - ma decisiva - modifica sul setting di base della moto con la quale partire dal venerdì. E, un po’ come era stato nel 2022, essere subito incisivo, drammatico per tutti gli altri: “Diciamo che è una ragione tecnica che di conseguenza mi porta a spingere meglio. Purtroppo in certe cose io sono un po’ più lento, soprattutto nell’adattamento a certe situazioni. Avevo bisogno di una moto che rimanesse sempre simile e siamo riusciti a trovare qualcosa lì a Jerez che mi ha dato tanto. Quando sono passato al primo giro e ho visto che ero in P4 ho detto ‘è impossibile, si sono dimenticati di aggiungere qualcosa’. Invece giro dopo giro ero sempre più veloce ed è bello, perché riesci ad andare subito al limite e capire delle cose senza arrivare in ritardo. È molto bello. Abbiamo fatto un cambiamento sulla moto che mi permette di essere più esplosivo da subito. Non posso entrare nel dettaglio altrimenti poi mi copiano tutti, però è un qualcosa che mi ha aiutato particolarmente, soprattutto per avere un buon feeling nei primi giri. Non è stato facile perché abbiamo dovuto programmare un venerdì di test a Jerez, però ha funzionato”.
Le parole sono importanti, diceva uno. Però è importante anche il viso, lo sguardo, l’espressione, in questo caso specifico la posizione in griglia. La sensazione è che stiamo per vedere, nell’anno più difficile da quando corre in MotoGP, il miglior Bagnaia di sempre: quello esplosivo sul giro secco, veloce sul passo, concreto in gara e spietato nella lotta. Quello che un quarto titolo in MotoGP, nonché il terzo in fila, può anche vincerlo.