L’Aprilia al Sachsenring ha confezionato il più classico dei weekend neri: sedicesima posizione per Aleix Espargaró e rottura del motore al nono giro per Maverick Vinales. L’unico a salvarsi è stato Miguel Oliveira, decimo con la RS-GP del Team RNF di Razlan Razali. Il confronto con la scorsa stagione, fa male sottolinearlo, è impietoso. Un anno fa, in Germania, Espargaró tagliava il traguardo in quarta piazza (a nove secondi dal leader) e raccoglieva punti pesanti in classifica, dove si confermava primo inseguitore di Fabio Quartararo, allora leader. Ieri, in una gara che è stata venti secondi più rapida dell’ultima edizione, Aleix e Aprilia sono stati solamente un secondo più veloci rispetto al GP di Germania 2022. È vero; sulla disfatta avrà influito la scelta deleteria di montare una soft al posteriore (Espargaró era l’unico in gara, insieme a Quartararo, con la mescola soffice al retrotreno). Avranno inciso la frattura di Aleix all’astragalo, gli acciacchi di Miguel Oliveira, gli infortuni di Raul Fernandez (quindicesimo) e gli inconvenienti tecnici di Maverick Vinales. Tradotto: la Dea Bendata si è dimenticata di Noale in questo avvio di 2023, ma resta il fatto che Aprilia, rispetto ai concorrenti, non è migliorata a sufficienza.
Dodici mesi fa Noale era la seconda forza della MotoGP, insidiava da vicino le Desmosedici di Gigi Dall’Igna, aveva un pilota in lotta per il titolo mondiale e non disponeva nemmeno dei dati e del supporto di un team satellite. Adesso, con il Team RNF alle spalle, Aprilia è ai margini della top 10 della classifica iridata con i suoi piloti ufficiali. Nel campionato costruttori, Noale è stata staccata da Ducati, si è vista scavalcata dalla KTM e dagli sviluppi della Casa austriaca. Tuttavia, non sono solo i numeri a fornire un’istantanea fedele delle difficoltà della squadra veneta, ma anche una sorta di sentimento generalizzato che circola nel paddock e nella mente degli appassionati: la RS-GP 2023 sembra aver raggiunto un limite di prestazione oltre al quale non può spingersi. Maverick Vinales ed Aleix Espargaró, infatti, cominciano regolarmente i weekend di gara del 2023 firmando venerdì solidi, concludendo FP1 e FP2 con tempi e ritmi che lasciano ben sperare. Con l’avanzare delle sessioni, però, Aprilia resta sostanzialmente al palo, non migliora, mentre Ducati e KTM continuano a progredire. Per provare a restare agganciati al gruppo di testa, quindi, gli uomini di Massimo Rivola sono costretti ad inventarsi qualcosa, ad arrangiarsi, ad azzardare le scelte. Aleix Espargaró, ai microfoni di Sky, ha spiegato molto limpidamente la situazione, assumendosi tutte le responsabilità di una domenica complicatissima: “La scelta della gomma è stato uno sbaglio. Non avevamo la velocità di Ducati e, visto che l’anno scorso la gomma morbida ha vinto e visto che anche ieri dopo sedici giri ho fatto 1’21”9, abbiamo deciso di rischiare e mettere la soft. È stato ovviamente un errore, abbiamo sbagliato. Gli ultimi otto giri sono stati anche pericolosi, la moto non andava avanti, ma anche in ingresso curva la perdevo. È stata veramente una brutta gara. Secondo me con la media potevamo ambire al nono, decimo posto sicuro. Già nel warm-up avevamo deciso di rischiare; stamattina eravamo stati gli unici a provare la morbida usata e non era andata male. Questi rischi li prendiamo perché proviamo a battere una Ducati che al momento non si può battere”.
Paolo Bonora, Race Manager di Aprilia Racing, a motori spenti ha fornito una panoramica generale delle difficoltà di Aprilia e dei problemi patiti da Maverick Vinales: “Vinales in gara oggi aveva avuto delle avvisaglie anche prima che il motore si rompesse definitivamente. Sentiva qualcosa di strano con il freno motore, faceva molta fatica a fermarsi. La causa potrebbe essere la rottura incipiente che alla fine, purtroppo, c’è stata. Il motore era vicino alla fine della sua vita, ma comunque quello che è successo oggi non sarebbe dovuto succedere in alcun modo. Dobbiamo ancora analizzare i dati e capire l’origine del problema. Rispetto all’anno scorso, guardando i tempi, non siamo peggiorati, ma i nostri avversari hanno fatto un grande balzo in avanti. Sappiamo già quali sono le zone in cui dobbiamo migliorare, sono sempre quelle. Qui abbiamo sofferto in particolare con Espargaró di una mancanza di performance durante la Sprint, poi durante la gara tradizionale di oggi la soft non ha dato quello step in più, anzi al ventesimo giro è crollata. Quella di montare la morbida stata una scelta condivisa col pilota. Tornando su Maverick, invece, i problemi che avevamo avuto al Mugello non erano relativi al motore, ma ad una mancanza di fiducia sull’anteriore nei cambi di direzione. Legare quelle difficoltà al problema di oggi la vedo difficile, ma analizzeremo”.