A Austin è andato forte e in molti (compreso chi scrive) avevano pensato che per Alex Marquez potessero essere addirittura maturi i tempi per mettere finalmente i piedi sul gradino più alto del podio della MotoGP. Invece, sin dall’ultimo minuto dell’ultima sessione di prove, ha iniziato a andare tutto storto. “In qualifica – ha raccontato – sono caduto perché stavo spingendo veramente forte, alla ricerca del limite. E’ stato, chiamiamolo così, un mio errore, di quelli che possono starci quando provi a capire fino a dove puoi osare. Però per la gara mi sentivo bene davvero e ero anche io convinto che avrei potuto fare molto bene nella Sprint”.
Il semaforo verde, una partenza discreta, il ritmo trovato, qualche sorpasso e qualche errore, fino all’impensabile. Perché Alex Marquez s’è ritrovato a fare i conti con uno strano, quanto improvviso, mal di stomaco.
“Ho sentito che qualcosa non andava – ha raccontato anche arrossendo in viso per il palese imbarazzo – Poco dopo ho vomitato, nel casco”. Altre descrizioni non servono, così come non serve provare a immaginare cosa significhi fare i conti con una situazione del genere mentre cerchi di tenere sotto controllo un missile da quasi 300 cavalli. Tanto, anche provando a immaginarlo, non si capirebbe comunque. Quello che diventa spiegabilissimo e comprensibilissimo, invece, è quello che è accaduto dopo. “Ho provato a staccare, ma in quella situazione appena ho toccato il freno sono andato lungo e sono caduto” – ha raccontato ancora il più piccolo dei fratelli di Cervera. “Non so di preciso cosa mi sia successo – ha aggiunto – dopo la caduta, però, ho vomitato di nuovo. Quello che conta, comunque, è che adesso sto bene. Sto meglio, penso che la cosa sia superata e voglio concentrarmi sin da subito per la gara. Posso fare bene”.
E’ così che una caduta che sembrava inspiegabile, di quelle che farebbe un dilettante della domenica, è diventata in poche parole e un po’ di rossore sul viso anche assolutamente umana. Finendo per restituirci la misura di quello che questi ragazzi fanno quando stanno lì sopra, a quelle velocità che invece umane non sono. E con uno spirito che, senza scomodare il solito paragone del Dottor Costa, è da eroi veri. Tanto che, invece di suscitare un altrettanto comprensibile senso di schifo, quanto accaduto ieri a Alex Marquez fa venire voglia di scherzarci quasi sopra. Perché Alex Marquez, anche dopo un episodio così e una caduta che costa punti, sorride come non faceva da oltre due anni. Come se vomitare sopra una Desmosedici è comunque cento volte meglio che non farlo sopra una Honda che, invece, non ha mai sentito sua. Tanto da far venire in mente le parole di una vecchia canzone di Vasco Rossi: “Stupendo, mi viene il vomito!”.