Che la Desmosedici GP24 permette ancora qualcosa di più della GP25, soprattutto in frenata, l’aveva anticipato già ieri Pecco Bagnaia. Così come s’era capito fin dal Day 1 che Alex Marquez, proprio con la GP24, sarebbe stato tra i primi della classe dopo questa prima uscita della MotoGP 2025 in Malesia. E infatti il più piccolo dei fratelli di Cervera l’ha spuntata proprio su Pecco Bagnaia, abbattendo il muro dell’1,57 in mattinata e stampando un 1,56,493 che è bastato a tenere alle spalle (anche se davvero di un soffio) il vicecampione del mondo, che invece s’è fermato sull’1,56,500. Terzo tempo di giornata, invece, per Fabio Quartararo, un altro che in questi giorni è andato sempre fortissimo, che con la Yamaha sembra aver ritrovato il feeling di un tempo. Bene, anzi benissimo, anche Franco Morbidelli, con l’altra Desmosedici 2024 del Team Pertamina Enduro VR46, quarto e ultimo pilota sotto l’1,57.
A chiudere la top 5 ci ha pensato, invece, Marc Marquez, con l’altra Desmosedici GP24 del Team Lenovo Ducati, seguito da Pedro Acosta con KTM, Joahnn Zarco e Joan Mir con Honda, Marco Bezzecchi con Aprilia e Jack Miller e Alex Rins con le Yamaha. Equilibrio, quindi, è sembrata essere la parola più calzante per questo primo giro di giostra dei test invernali, anche se le considerazioni da fare vanno bel oltre i semplici responsi del cronometro. O almeno quelli che fanno riferimento al solo giro secco. Sì, perché i time attack lasciano il tempo che trovano e perché solo la prossima settimana, nei test in Thailandia, sarà realmente possibile capire un po’ di più sugli effettivi valori in pista.
Quello che è certo, intanto, è che nella simulazione di gara Sprint che quasi tutti i piloti hanno provato è stata una delle Ducati tutte rosse a fare la voce grossa. Con Marc Marquez che ha battuto in maniera consistente il suo compagno di squadra, mettendo in fila ben sette giri sotto l’1,58. Per farla breve: se si dovesse correre domani a Sepang sarebbe Marc Marquez il primo di stagione a mettere gli stivali sul gradino più alto del podio. Probabilmente seguito da suo fratello Alex e con Pecco Bagnaia solo al terzo posto. Ipotesi, suggestioni e calcoli da “attesa dell’inizio”, che però dicono già abbastanza sullo spettacolo che vedremo. I due della Ducati ufficiale, verosimilmente, saranno come da pronostico chiamati a fare gare a parte, ma tra loro e tutti gli altri non ci sarà il gap che ci si aspettava. Uno perché la differenza tra l’attuale Desmosedici GP25 e la Desmosedici GP24 non è così marcata (come aveva anticipato proprio a MOW anche Gigi Dall’Igna) e due perché – restando purtroppo un punto interrogativo su Aprilia dopo l’infortunio di Jorge Martin – è evidente, ad esempio, il gran balzo in avanti fatto dalla Yamaha.
E pure KTM sta lì, anche se Enea Bastianini e Maverick Vinales hanno deluso un po’ alla fine di questa tre giorni, con un Pedro Acosta che invece, anche nella simulazione di gara, ha saputo mettere in fila qualche giro sul ritmo dei primi, salvo poi cedere nei giri finali probabilmente a causa dell’usura della gomma. Il dato che salta all’occhio a proposito di KTM, però, è un altro: è la RC16, ormai, la più veloce del reame. 342,8 Km/h toccato proprio oggi da KTM, con Pecco Bagnaia e la Ducati che hanno dovuto “accontentarsi” di oltre 2 km/h in meno, facendo registrare la stessa top speed della Yamaha M1 di Miguel Oliveira (340,6 km/h). Segno e ulteriore conferma, però, che non è più la velocità di punta a fare la differenza in MotoGP. Altrimenti per Marco Bezzecchi, 335,4 km/h con l’Aprilia, ci sarebbe da preoccuparsi. O, ancora di più, avrebbe da preoccuparsi Luca Marini, ultimo con la sua Honda nella classifica delle velocità insieme alla Yamaha di Andrea Dovizioso (332,3 km/h).