Ho un déjà vu, stessa scena, stesso foglio bianco, due settimane fa ero di fronte allo stesso articolo da scrivere: “Cos'é per me la presentazione del team, il Sic58 Squadra Corse”. Solo che è più facile scrivere quando le emozioni non sono le tue, ma di Paolo. É dal 2013 che scrivo per il team, tutto quello che prova Paolo Simoncelli prende vita, nel modo più veritiero possibile… con frasi taglienti, commenti ironici del dopo gara, ma anche complimenti belli, dove gli aneddoti divertenti, o i disagi della trasferta, diventano le sfumature de il “blog di Paolo” sul sito della squadra.

Mi piace sempre il giorno della presentazione del Team, posso sfoggiare gli ultimi acquisti fatti online, io che in ufficio invece vivo in tuta. Si sta tra vecchi amici. Come a una bella festa: la scusa perfetta per rivedersi, allo scoccare del gong del Motomondiale. É una giornata alternativa, che sancisce il vero “anno nuovo” per chi, come noi, non ha il calendario fatto di gennaio, febbraio, marzo bensì… di Qatar, Jerez, Mugello… Si respira un clima allegro: aria primaverile, meno tesa rispetto al week end di gara e poi io sono molto appassionata… del rinfresco! Come durante i trekking, di cui sono una grande fan, il cibo è sempre una buona spinta motivazionale (che poi mi evita i ceci o i piatti light che ci rifila la Rossella per pranzo).
In realtà faccio un lavoro dinamico, quindi ho molto spesso giornate alternative: un giorno impacchetto panettoni come neanche da Amazon sotto le feste e quello dopo posso essere a commentare il Bari su Radio Norba. Ma questa é una giornata alternativa diversa, viverla dal lato team ha un sapore differente. Gente che arriva da tutte le regioni, ci prepariamo a 100 ospiti e poi puntualmente ne arrivano il doppio. Tutti che si salutano, spesso anche a caso, ma la motivazione per cui siamo lì ci lega tutti. Quattordici anni dopo. Un filo sottile, ma resistente, potente quanto il tempo che passa: in un modo o nell’ altro tutti qui perché il cuore ci batte 58 volte al minuto.

É il giorno in cui si presentano i pilotini nuovi, non tutti stanno simpatici subito. L’ anno scorso l’esordio di Luca Lunetta non fu dei migliori: sono con un meccanico, telefono in mano mentre impreco contro il disagio dei social, quando Lunetta che se ne esce con un ”che boomer che siete!”. Io: ”e questo chi ca**o è?” Il meccanico: “è il pilota nuovo!” E io: ”Ah si? Bene, non vedo l’ ora di scrivere il primo comunicato!”.
Ma torniamo al 2025. Nel pieno del mio momento più operativo, intenta a aiutare Nicole a consegnare i riconoscimenti agli sponsor, me ne vado per un caffè con la scusa che la fondazione vive di public relations. “Niki, il 60% della carriera e degli affari si fa davanti a un caffè”, butto lì una statistica a caso e mi dileguo. Non l’ho vista felice. Però riderà presto: c’è Paolo Cevoli sul palco che intrattiene il pubblico intervistando e perculando “vittime”. Riesce a sdrammatizzare, in quello anche Paolo Simoncelli é sempre stato molto bravo, ma Cevoli è del mestiere: stempera la lunghezza della scaletta che inizia a farsi sentire.

Chiusa nella stanza insieme agli altri che seguono i social, sento la Rossella che corre alla disperata ricerca di Guglielm, il moroso della Marti, sorrido… é il bello della diretta. Mi immagino Paolo, sul palco, che lo aspetta e di sicuro sorride un po’ meno. Faccio una storia su IG, pubblico l’articolo che ho scritto per la Squadra Corse. Poco dopo un messaggio: ”In questo pezzo si respira Sic” con un cuore. Wow sono orgogliosa, mi do una pacca sulla spalla per il pezzo e perché penso che il team ha colto nel segno, é proprio così che vorremmo essere percepiti. Respirare è vivere. E vivere è sempre il modo migliore per ricordare. Radici che si fanno futuro, insomma.
Alla fine, mentre borbotto tra me e me che io questo pezzo non sono in grado di farlo, perché esprimere cosa si prova davvero, guardarsi dentro, é sempre faticoso (proprio per questo vado già da una psicologa), mentre penso a quanto sia più semplice narrare le emozioni degli altri, mi accorgo di una cosa: io non so descrivervi cos’é in fondo per me la presentazione del team. Però, forse, ve lo so raccontare. E la racconto velocemente.
Come? Cominciando dalle parole di Paolo. "Siamo un team “pane e salame”. Poche persone, poche pug**tte. Una squadra vera, schietta, così terribilmente reale da riuscire a dare il giusto peso al nome forte che porta. Ci saremo finché passione e divertimento saranno più potenti del tempo che passa. Finché le arrabbiature ai piedi del podio saranno meno pesanti delle ore di volo. Finché l’emozione di salirne i gradini sarà più grande della delusione di quando cadremo. Finché voi sponsor, amanti di questo mondo arzigogolato che lo vivete attraverso i nostri occhi, continuerete a ricordare la Regola Del Sic il vero collante di questa avventura. Finché continuerete a sentirvi a casa, con noi, anche dall’altra parte del mondo. Troveremo sempre la forza di non mollare, cadendo dieci volte e imparando a rialzarci undici. Perché nessuno meglio di noi sa che… così sono le corse".
Ma pure che così sono le famiglie. E la casa poteva essere una sola: il Marco Simoncelli World Circuit. E’ lì che è andato in scena il primo “atto ufficiale del 2025”. Ed è lì che, insieme al “grande capo” del circuito, s’è parlato di futuro. Quello di una pista che non è più solo una pista e quello di una famiglia/squadra che ha tanta gente a spingere quattro ragazzi: Luca Lunetta e Stefano Nepa per la Moto3 e Tommaso Occhi con Raffaele Fusco per la MotoE. Il resto è solo cronaca. Ma noi preferiamo le storie ancora da scrivere.
