Al debutto con il rosso Ducati e l'azzurro Gresini, Alex Marquez ha chiuso i test di Portimao con il settimo tempo a quattro decimi dal leader Pecco Bagnaia. "Sono caduto due volte però; la prima è stata per capire il limite, la seconda una stupidata mia perché non volevo toccare il verde", ha raccontato il numero 73. Nulla di grave, quindi. Soprattutto se si sconsidera che nella simulazione di Sprint Race (novità che Alex promuove a pieni voti) il nuovo pilota del Team Gresini Racing è stato tra i cinque più costanti dello schieramento. Un ritmo sempre sul piede dell'1'39" basso, che ha fatto strizzare gli occhi persino all'ex di Borgo Panigale Jack Miller, in quale ha anticipato come secondo lui Alex Marquez possa essere la vera sorpresa di queste prime gare della stagione.
Il diretto interessato ha confermato queste sensazioni, parlando con rinnovato entusiasmo in una recente intervista con il suo sponsor Estrella Galicia: "Con un costruttore giapponese, rispetto a un produttore europeo, italiano in questo caso, il modo di affrontare un test o un GP è totalmente diverso. Questo è l'aspetto che mi è piaciuto di più; l'importanza che ti danno in azienda e tutto il supporto che ricevi. In vista della prima gara mi manca ancora qualcosa in frenata, soprattutto rispetto ad altri piloti Ducati che sono più abituati ad ottenere il massimo in quella fase. Devo migliorare anche con la gomma nuova, sfruttando tutto il grip. Alla fine dell'anno scorso, quando già avevo ufficializzato il mio passaggio in Ducati, la Honda come normale che fosse ha chiuso i rubinetti. Ci mancavano molti aggiornamenti sulla moto ed eravamo molto indietro rispetto ai nostri avversari. È in quei momenti che è difficile trovare la motivazione, ma pensi che quello ti aiuterà in futuro, che ti restituirà molto in termini di maturità. Sapevo che queste sofferenze, una volta salito sulla Desmosedici, sarebbero state un vantaggio". Successivamente Alex Marquez ha gettato anche uno sguardo d'insieme alla MotoGP odierna e al suo seguito. Secondo lo spagnolo si sente tanto la mancanza della possibilità di trasmettere le gare in chiaro, con le pay-tv che hanno riportato il Motomondiale tra le mani di un pubblico di nicchia e con la serie tv "MotoGP Unlimited", prodotta da Amazon, che non è riuscita ad attirare giovani fans: "Adesso solo i grandi appassionati di moto guardano le corse. Prima nei bar, all'aperto, le guardavano la nonna del paese e i nipoti. Ora, se il padre non è un grande appassionato di moto, i figli difficilmente accendono la tv per guardare la MotoGP. È un peccato. In Formula 1 sono riusciti a cambiare tutto con Netflix, che ha azzeccato una grande serie".