“Se trovo necessario essere rigido, allora sono rigido. Ma se ho una fiducia genuina nelle persone, allora non c'è bisogno di essere rigidi” – Gigi Dall’Igna risponde così alla giornalista di SpeedWeek che gli chiedeva se fosse o meno un maniaco del controllo. Poche parole per spiegare la Dall’Igna filosofia: duri solo quando serve! E nella sua lunga – e a questo punto anche vincente – carriera è servito molto meno di quanto viene detto, con il super ingegnere della Ducati che viene dipinto quasi sempre come un uomo solo al comando e poco disposto al dialogo, quando nella realtà sembrerebbe essere tutt’altro.
“Spiego sempre tutto allo staff: a volte è meglio dire qualcosa due volte che non dire niente – ha affermato - Voglio che i miei capiscano cosa sto pensando e perché a volte ho bisogno di controllare. Ma spesso lascio che il team svolga il proprio lavoro in modo indipendente. Dipende dalla sensazione. Penso di essere piuttosto bravo a coordinare le persone e a volte penso di essere più un coordinatore che un tecnico. Un essere umano ha un solo cervello, ma hai bisogno dei cento cervelli se vuoi generare più idee e più soluzioni ai problemi”. Bravo o meno i risultati si sono visti e il ritorno della Ducati sul tetto del mondo con Pecco Bagnaia è sicuramente il traguardo di un percorso cominciato tanti anni fa. Un percorso in cui Gigi Dall’Igna ha avuto a che fare anche con piloti dal carattere particolarmente difficile, ma con cui alla fine è riuscito ad avere sempre un rapporto buono. Tranne che con Andrea Dovizioso, vista la risposta che ha dato lo stesso Dall’Igna alla domanda sulle tensioni che ci sono state in passato tra il super ingegnere di Borgo Panigale e il pilota di Forlì.
“Non ci sono molte persone che considero rivali e ho un buon rapporto con molti piloti, è iniziato tutto 30 anni fa e quindi di gente ne ho incontrata molta – ha spiegato Dall’Igna - C'è stata una buona intesa anche con piloti dal carattere molto difficile come Max Biaggi e Jorge Lorenzo. Ad essere onesti, quando ho parlato con i piloti, ho sempre avuto l'impressione che si fidassero di quello che stavo facendo; ovviamente a volte c'erano discussioni, ma è normale che possano verificarsi discussioni tra persone che lavorano insieme. Per quanto riguarda la tua domanda specifica – ha poi concluso rivolgendosi alla giornalista di Speedweek - stiamo parlando solo di un solo pilota”.
Gigi Dall’Igna non fa il nome, ma è chiaro che si riferisce proprio a Andrea Dovizioso, con la rottura tra il forlivese e la Ducati, nel 2020, che è avvenuta proprio a causa di un rapporto ormai insanabile tra i due, dovuto a vedute opposte sullo sviluppo della moto. Dovizioso, infatti, voleva che ci si fidasse delle sue sensazioni di pilota e Gigi Dall’Igna, come ogni ingegnere, tendeva a mettere davanti i numeri. “Sono un ingegnere – ha concluso - Quindi i numeri sono davvero importanti per me. Ma sicuramente anche le sensazioni giocano un ruolo importante. Può succedere, a volte, che i numeri e il sentimento puntino in direzioni diverse”.