Gli fa sentire il respiro sulle orecchie, ma non ci prova. E’ successo al Mugello e s’è visto ancora anche a Assen, in una Sprint che di emozioni ne ha regalate poche. “La verità è che lui non lascia spazi – si è giustificato Alex Marquez nell’intervista al parco chiuso – Per provare a passarlo bisogna rischiare troppo. Un po’ mi dispiace, ma va bene così”. Perdere, insomma, come qualcosa che non piace mai, ma che fa decisamente meno male quando a arrivare davanti è un illustre fratello. “Abbiamo fatto entrambi una gara ottima – ha tagliato corto Alex Marquez - L'ho visto un po' in difficoltà nel terzo settore: lì io ne avevo di più, ma le differenze sono minime, non sono mai riuscito a trovare lo spazio per passarlo. Vediamo domani”.

Lui, Marc Marquez, dal canto suo ha fatto tutto quello che doveva fare e che sa fare meglio di chiunque altro: mettersi davanti appena possibile e andare a vincere. Chi pensava che il doppio crash di ieri, con la ferita sul mento e il brutto colpo rimediato al basso ventre lo avrebbe condizionato ha dovuto ricredersi e non poco. E’ scattato meglio degli altri, è stato per qualche curva dietro a Fabio Quartararo e poi ha affondato gli artigli. “Stamattina non potevo permettermi troppi shock – ha detto Marquez - ho cercato di controllare la situazione. Ho giocato un po’ in difesa e ho cercato di non fare errori e non ho esagerato: era importante arrivare in fondo. Vediamo se domani riusciamo a gestire la curva 11, che è il mio punto debole su questo circuito”.
Dietro i due fratelli, a giocare la parte dello spettatore privilegiato (che in verità ci ha provato fino all’ultimo), si è piazzato Marco Bezzechi, che qui a Assen ha l’Aprilia perfettamente tra le mani. Un terzo posto in una Sprint che sul piano del morale vale quasi la vittoria di Silverstone, arrivata in condizioni particolari. "Sono contento perché sapevo quanto fosse importante fare una buona qualifica e partire più avanti – ha detto l’italiano ai microfoni di Sky - Ancora non basta perché gli altri fanno meglio sempre. Quando ho passato Quartararo ero carico, ho fatto un giro e mezzo e mi sono avvicinato ad Alex, ma mi si è chiusa alla tre ed ho perso qualche decimo. Domani si gestirà più la gomma e questo può aiutare per il davanti, ma tutti di solito sono più a posto nella gara lunga e noi dobbiamo cercare di far bene. Domani possiamo provare a far bene, ma sarà tosta".
Il grande deluso di giornata, invece, è Fabio Quartararo. Il francese è dovuto partire con una gomma usata che gli ha presentato il conto nel finale di gara, quando si è steso a causa della più classica delle chiusure di anteriore. L’ex campione del mondo, come ha spiegato il manager di Yamaha, Paolo Pavesio, ha forzato troppo in gara, finendo per chiedere alle gomme e alla moto ciò che non avevano più da dare. Chi ha potuto in qualche modo “approfittarne”, anche se era già nettamente più veloce del francese, è stato Fabio Di Giannantonio, che ha così messo in cassaforte la quarta piazza.
Dietro di lui un Pecco Bagnaia mai realmente in partita, scattato non benissimo al semaforo verde e rimasto da subito dietro i piloti di testa. Per Pecco, stando alle immagini, i problemi sono quelli di sempre, visto che l’italiano è sembrato molto meno aggressivo rispetto al suo solito sui freni. Una quinta piazza, la sua, che chiaramente delude e non poco, visto il feeling sempre avuto con Assen e viste le premesse di un venerdì e di un sabato mattina in cui la piega presa sembrava decisamente diversa.
Sesto posto, invece, per Maverick Vinales, ancora pilota di riferimento per la KTM; seguito da Ferrmin Aldeguer (settimo nonostante un long lap penalty) e Franco Morbidelli (protagonista di un contatto al primo giro con Raul Fernandez), che ha preceduto Pedro Acosta, penalizzato all’arrivo per essere finito per ben due volte oltre i limiti della pista. Completa la top ten, infine, la KTM di Brad Binder, con nessuna Yamaha e nessuna Honda nei dieci.
Per quanto riguarda Honda, la casa giapponese è rimasta senza pilota di riferimento già al primo giro, quando Joan Mir si è steso, mentre gli altri piloti, Johann Zarco, Aleix Espargarò e Somkiat Chantra hanno chiuso rispettivamente undicesimo, diciottesimo e diciannovesimo. Primo dei piloti Yamaha, dopo il crash di Quartararo, s’è invece piazzato Miguel Oliveira, dodicesimo, mentre Alex Rins e Jack Miller hanno chiuso quattordicesimo e quindicesimo. Tra i tre piloti Yamaha, in tredicesima posizione, ha piazzato la sua KTM Enea Bastianini, mentre l’altro italiano in gara, Lorenzo Savadori, è passato in sedicesima posizione sotto la bandiera a scacchi, davanti all’Aprilia di Ai Ogura.
