L'incidente, la corsa in ospedale, il primo ricovero con il primo intervento chirurgico e poi il ritorno a casa. Il salotto allestito come la stanza di una clinica, per condividere comunque la quotidianità con la famiglia, e poi il nuovo ritorno in ospedale per il secondo intervento chirurgico. E' il racconto che Alex Rins ha affidato alle immagini (alcune forti davvero) pubblicate sui social su tutto quello che il pilota spagnolo ha dovuto passare dopo l'incidente del Mugello.
Lui con la Honda RC213V ci ha pure vinto e è stato l'unico in questa stagione, a Austin, ma quella moto ha tradito anche lui. Come ha fatto con Marc Marquez, come ha già fatto più di una volta con Joan Mir. Nonostante questo, però, dal letto in cui sta aspettando di poter avviare la riabilitazione, Alex Rins ha solo parole buone per quella moto. "Venendo da Suzuki, la Honda non è poi così male". Per il pilota spagnolo ci sono importanti margini di miglioramento, si tratta solo di mettersi a lavorare e non avere troppa impazienza. Vincere con la Rc213V è possibile, ma serve anche un atteggiamento diverso da parte di Honda, a partire dai suoi confronti. "I tecnici - aveva lamentato in passato - sembrano ascoltare solo i piloti ufficiali, invece io credo di avere buoni consigli". Poi quelle parole le aveva ammorbidite, ma il concetto era rimasto: "Bisogna ribaltare la situazione, Honda è una grandissima azienda e serve l'aiuto di tutti. In molti circuiti dopo sei anni con la Suzuki e avendola in mano, sono andato più veloce con la Honda che con la Suzuki. Il problema è che gli altri hanno fatto più passi avanti".
Alex Rins vuolefare parte di una rinascita e non sa più come dirlo. Eppure le voci di mercato che si fanno sempre più insistenti in queste ore lo vorrebbero ormai vicinissimo a Yamaha, al posto di Franco Morbidelli (che dall'anno prossimo guiderà una Ducati su sponda Gresini Racing o VR46 Mooney). Ne è convinto anche Carlo Pernat (che ce lo ha raccontato qui), con Rins che potrebbe quindi esercitare una opzione di svincolo che è presente sul contratto firmato con Honda e con LCR alla fine della passata stagione. HRC, dalla sua, non sembra intenzionata a opporre alcuna resistenza, anche se le voci che vorrebbero la rottura con Marc Marquez libererebbero la sella dell'altra RC213V ufficiale, consentendo al Team Repsol di ricreare in tutto e per tutto l'ambiente di Suzuki, con i due piloti spagnoli, Mir e Rins appunto, che sanno già come si lavora senza troppa impazienza a un progetto che deve ripartire da zero.
Per Rins, però, il mercato al momento non è la priorità e anche nell'intervista rilasciata ai media spagnoli preferisce svicolare ogni risposta e parlare solo del suo infortunio e della sua volontà di provare a tornare in pista già a Silverstone: "Quando entri in un cerchio negativo, è difficile uscirne, ma devi essere positivo. Se ti spiego com'era la mia gamba prima dell'operazione…. Spero di essere a Silverstone, ma non credo. Il problema della mia frattura è che mi sono rotto la tibia e il perone, ma la tibia è in due punti, uno al centro della gamba e l'altro a contatto con la caviglia, quindi l'operazione è stata brutale, è durata sette ore. La radiografia alla caviglia mostra che avrò piena mobilità, ma non so esattamente quando. Mi hanno operato giovedì, ma venerdì ho avuto una giornata molto brutta, non avevo sentito tanto dolore nemmeno quando mi sono fatto male. La prima operazione in Italia è andata bene, ma hanno aspettato tanto per fare la seconda a causa di una infiammazione. Hanno voluto aspettare che si assorbisse per operare a Madrid”