La vittoria numero 27 della storia della Ducati l’ha firmata Casey Stoner, che correva con il 27 sul cupolino. E la numero 63? L’ha firmata Pecco Bagnaia, che correva con il 63 sul cupolino. Vi basta? No: allora vi diciamo pure che la vittoria numero 89 della storia della Ducati in MotoGP l’ha firmata Jorge Martin, che, guarda caso, corre con l’89 sul cupolino. Numeri, combinazioni, intrecci che suonano anche di romanticismo e di quei disegni della sorte che a volte fanno anche sorridere. E lasciano sorpresi.
Solo che a non sorridere e a non essere sorpresi sono gli avversari del 93, perchè adesso, con la vittoria di Barcellona, la Ducati è salita a quota 92 nella sua storia in MotoGP e c’è il Mugello. E Marc Marquez, che guida una Ducati, ha il 93 sul cupolino. Roba che gli amanti delle scommesse dovrebbero partire e puntare tutto il puntabile, anche se i numeri, a volte, possono essere una opinione. In primo luogo perché pure i fortunosi intrecci prima o poi si interrompono e in secondo perché non sta scritto da nessuna parte che al Mugello vincerà una Ducati. Anzi, probabilmente Marc Marquez sta già toccando qualunque cosa metallica abbia a tiro. E idem tutti quelli di Gresini.
Sia inteso, che i tempi per una vittoria di Marc Marquez siano maturi è fuori discussione, ma il Mugello non è mai stato il circuito in cui il 93 è riuscito a imporre la sua legge senza storie, come magari a Austin o altre piste in cui è stato il re contrastato ogni volta che ha avuto tra le mani una moto competitiva. Gli avversari che potrebbero mettersi di traverso, lo ha detto lui stesso, sono prima di tutto Pecco Bagnaia, che al Mugello vuole imporre la sua legge, e il connazionale Jorge Martin, che vuole definitivamente convincere Ducati a puntare su di lui per le prossime due stagioni. Lo stesso Marquez, d’altra parte, ha anche ammesso di “scopiazzare” molto dai dati di Pecco e Martin, per capire come adattare il suo stile di guida alle caratteristiche di una moto, la Desmosedici, che è profondamente diversa dalla Honda con cui ha sempre corso.
Se la lotta per il titolo mondiale, comunque, sembra destinata a essere una lotta tra questi tre (anche se c’è pure Enea Bastianini), probabilmente al Mugello, al di là di quello che dicono i numeri e gli intrecci della sorte, a giocarsela saranno molti di più. C’è lo stesso Enea Bastianini, che vorrà provare a spiazzare tutti per difendere a suon di manate di gas la sua Desmosedici del Team Lenovo, ma ci saranno, sempre restando in casa Ducati, anche Marco Bezzecchi (lo scorso anno sul podio) e Fabio Di Giannantonio (autore della pole due stagioni fa) che al Mugello hanno sempre fatto più che bene. Così come più che bene potrebbe fare la KTM, visto che la RC-16 ha velocità di punta a volte superiori a quelle di Ducati e che la moto austriaca sembra trovarsi perfettamente a suo agio tra le colline del circuito toscano. E se a questo aggiungiamo che una KTM la guida proprio quel Pedro Acosta che ha sempre detto di sognare una prima vittoria al Mugello, allora per gli amanti dei numeri che disegnano stranezze rischia di mettersi male davvero.