Fa ancora notizia raccontare di Lewis Hamilton nelle vesti di un pilota della Ferrari, perché sembra una cosa così assurda che in pochi l’hanno davvero realizzata. Un anno intero è passato dopo l’annuncio, che aprì il mese di febbraio del 2024, e poi sono arrivate le prime foto, i video dei giri a Maranello con la monoposto degli anni scorsi e le chiacchiere con Charles Leclerc. Anche dopo gli scatti per presentare il team kit di questa stagione, con i tifosi già impazziti per le magliette e i cappellini del 44 e del 16, pensare di avere il sette volte campione del mondo come alfiere della rossa fa strano, proprio perché sembrava un matrimonio impossibile per il mondo della Formula 1. Ma la Ferrari ne aveva bisogno di Lewis Hamilton e Fred Vasseur, il team principal dal 2022, lo ha sempre saputo, fin dal momento in cui ha visto Sir Lewis tagliare la linea del traguardo del Tempio della Velocità nel 2006 - l’anno in cui si laureò campione di GP2 con Art Grand Prix.
Perché in Ferrari Lewis Hamilton trova tante facce nuove e dovrà imparare altrettanti meccanismi e modi di lavorare mai vissuti, ma ha già la mano tesa di qualcuno con cui ha già vinto tanto, dato che Fred Vasseur gli ha già fatto da team principal. Nel 2005 per il britannico iniziava il secondo anno in quella che oggi è la Formula 3, un campionato dove Sir Lewis non era convinto di voler continuare a correre. Lo faceva però con il team ASM, fondata proprio da Frédéric Vasseur, che già aveva capito tutto: Lewis Hamilton sarebbe stato un gran pilota. E infatti, anche la stagione successiva, nel 2006 in GP2, l’adesso sette volte campione del mondo la corse con Vasseur, questa volta indossando i colori di Art Grand Prix, squadra ancora attiva che vanta alcuni dei migliori talenti delle categorie minori. Se c'è una cosa di cui può vantarsi il francese infatti è quella di aver scovato e lavorato con alcuni dei migliori piloti del mondo delle quattro ruote, costruendosi un'esperienza che adesso l'ha portato ad avere due dei più ammirati nella stessa squadra - dopo un lavoro di rivoluzione che ha coinvolto un po' tutti, tecnici e ingegneri compresi, per la realizzazione di un "dream team".
Nel 2006 Lewis Hamilton vinse anche il titolo in GP2, il secondo insieme a Fred Vasseur, quello che gli aprì le porte per la Formula 1 - visto che convinse al 100% la McLaren e debuttò proprio nel 2007 con la scuderia inglese. “Non è stato difficile convincere Lewis perché già ne parlavamo 20 anni fa di un possibile futuro alla Ferrari” ha raccontato il francese a Racingnews365. “Dal 2006 non ci siamo mai persi di vista e siamo sempre rimasti in contatto. Quando l’anno scorso la Ferrari aveva un sedile libero e lui un contratto da cui poteva uscire l’ho convinto” ha continuato il francese, che adesso Lewis Hamilton lo ha davvero nella sua rosa di piloti - e sembra che abbia già cambiato il mondo della Formula 1 senza scendere davvero in pista: la Ferrari ha tutto un altro sapore con lui al volante.
Per il 2025 l’obiettivo è chiaro - e già lo era prima della fine della scorsa stagione: bisogna vincere. Lo ha detto Charles Leclerc, che è stato a sua volta pilota di Vasseur in Art Grand Prix ai tempi della Formula 3, lo ha detto il team principal e anche Lewis Hamilton. Si devono augurare allora una stagione come quella del 2006, dove sì, Sir Lewis dovette lottare con Nelson Piquet Jr. fino all’ultima tappa del campionato a Monza, vincendo al Nurburgring, a Montecarlo e a Silverstone, ma alla fine riuscì a portare a casa sia il titolo piloti che quello dedicato alle squadre, ottenuto insieme ad Alexandre Premat, oggi pilota del mondo endurance. Si sono trovati, hanno cambiato strada più volte ma il destino ha voluto riportare Lewis Hamilton e Fred Vasseur nello stesso box con le stesse premesse di vent’anni prima. Una storia che fa sorridere quando viene raccontata, perché porta con sé tanta storia di motori e l’aneddoto che potrebbe essere la chiave vincente del 2025. Due titoli li hanno già conquistati Hamilton e Vasseur, ora devono completare l’opera del “non c’è due senza tre”.