Jannik Sinner è ovunque, dentro e fuori dal campo. Tra un torneo e l’altro, il numero uno del mondo è diventato anche protagonista di una ventina di spot pubblicitari, trasformandosi in un volto iconico del marketing. Il motivo? Semplice: Sinner è il più grande influencer del momento e Rita De Crescenzo, che sta spopolando su Tiktok per la “questione Roccaraso” può solo imparare. E allora, accanto al campione di tennis, è stato costruito anche un Sinner attore. Il debutto cinematografico vero e proprio è arrivato con la produzione saudita per il 6 Kings Slam, il torneo-esibizione di Riad dello scorso ottobre che aveva destato non poche polemiche. Sei minuti di mini-film a metà tra il fantasy e l’eroicomico, con effetti speciali degni di Star Wars, come scrive oggi su Il Giornale Matteo Sacchi. Il giornalista dice che “Sinner, in quanto italico, è stato messo a interpretare un buffo personaggio a metà tra un principe rinascimentale e un imperatore romano. Vestito a metà tra il Marcantonio di Richard Burton e un Lorenzo de Medici avvolto in un mantello di acrilico, Sinner scolpisce una gigantesca statua a sua immagine a colpi di servizio e la guarda con un sorrisone smagliante. Il gesto atletico è il suo, il sorriso guardando l'opera ha la sprezzatura che sarebbe piaciuta a Baldassar Castiglione”.
Ma Sinner è anche il volto di tantissimi spot: oramai è un brand globale, tanto da aver fondato anche una sua agenzia che gestirà direttamente la sua immagine. I numeri parlano chiaro: nel 2024 ha incassato circa 12 milioni di dollari in premi partita, ai quali si aggiungono i 6 milioni per la partecipazione al Six Kings Slam in Arabia Saudita. Ma è fuori dal campo che gli affari si moltiplicano, grazie a sponsorizzazioni e contratti pubblicitari sempre più ricchi. La svolta è arrivata lo scorso anno a Wimbledon, quando ha fatto il suo ingresso in campo con un borsone firmato Gucci. Se Gucci ha segnato il debutto nel mondo del lusso, gli accordi più pesanti restano quelli con i giganti dello sport. Nike è il suo sponsor tecnico, con un contratto che si aggira intorno ai 15 milioni di dollari a stagione, cifra destinata a lievitare quando arriverà il momento del rinnovo. Stessa storia per Head, che gli fornisce le racchette, mentre Rolex, da sempre legato ai grandi dello sport, non ha perso tempo a portarlo nella sua squadra di ambassador. Ma non ci sono solo i grandi marchi internazionali: anche alcuni brand italiani hanno investito su di lui. Fastweb è stato tra i primi a legarlo al proprio nome, ma negli ultimi 12 mesi il portafoglio sponsor di Sinner si è arricchito con Lavazza, De Cecco, Enervit, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Technogym, L’Oréal e Pigna, che ha lanciato una linea scuola con il suo logo. I guadagni complessivi? Difficile avere cifre ufficiali, ma le stime parlano di 25 milioni netti l’anno.