Jannik Sinner non è solo il numero uno al mondo, ma è anche un brand vivente. Oltre agli accordi commerciali con Gucci o Nike, sono diversi gli sponsor che ruotano attorno alla sua immagine. Pubblicità con De Cecco, Alfa Romeo, Fastweb, ma siamo sicuri che non ci sia una sovraesposizione e che ciò non comporti una svalutazione del suo nome? Lo abbiamo chiesto al digital strategist e blogger Franz Russo, esperto in ambito pubblicitario, che ha anche delineato la differenza tra il personaggio Sinner e quello di Matteo Berrettini. Chi dei due vale di più sul mercato? E, soprattutto, quali errori sono stati commessi? Poi commenta la novità del momento: Dazn ha abbassato il prezzo del suo abbonamento. Ma allora è crisi davvero? E come sta gestendo la casa madre l’acquisizione dei diritti delle competizioni europee da parte di Sky?
Jannik Sinner sembra stia cambiando modo di comunicare. È così?
In realtà, Jannik Sinner non ha cambiato il suo approccio alla comunicazione, anzi. Si è dimostrato sempre molto attento a usare gli strumenti digitali, senza mai andare oltre quelli che sono messaggi strettamente legati al suo stile. Certo, ha deciso mantenere un rapporto molto diverso con i social media rispetto ai suoi coetanei. Lui stesso afferma che preferisce mantener i contatti con le persone a lui care attraverso metodi più tradizionali, come il telefono. In una recente intervista ha dichiarato che “i social ormai non li uso più e sto bene così. È una cosa che non mi fa impazzire. Ho i miei contatti più stretti che hanno il mio numero di telefono. E basta”.
Li ha definiti anche pericolosi.
Sui social i suoi messaggi riguardano essenzialmente i suoi match e contenuti da lui sponsorizzati.Parole che spiazzano rispetto alla sua giovane età. Ma che rispettano pienamente quello che è il suo stile. Esiste una certa relazione dal modo in cui affronta la sua carriera e il modo in cui comunica verso l'esterno.Sì, sostenendo che “i social non sono la vita reale. Domani potrò pubblicare una mia foto con un grande sorriso mentre nel momento in cui la pubblicherò sto rimuginando. Solo che la gente non lo vedrà. Diranno solo che sono sempre felice, il che ovviamente non è vero. Lo trovo malsano. Dai un’immagine di te stesso che non rappresenta la realtà. È una forma di menzogna”.
Prima però non parlava mai della vita privata, ora invece ufficializza con la fidanzata in conferenza stampa al Roland Garros, le dedica una vittoria. Cosa vuol dire?
Adesso si stente più maturo. Il fatto stesso di essersi concentrato molto sulla sua carriera, per raggiungere il suo sogno, ossia diventare il numero uno al mondo, spiega in parte questo atteggiamento. Con il supporto del suo team e della sua famiglia sa che può affrontare anche questo step. Ed è consapevole che questo deve essere affrontato seguendo il suo stile ed essere sé stesso. Questo atteggiamento denota poi una apertura maggiore verso il suo pubblico. Quando arrivi ad essere il numero 1 al mondo devi essere consapevole che anche questo fa parte del gioco.
Perché con lei e non con la Braccini?
È una questione dei tempi. Adesso si sente più pronto ad affrontare una situazione come questa.
C’è chi dice che Sinner sia troppo presente nelle pubblicità. Fa bene alla sua immagine?
Lo si è sempre pensato. Tutti i grandi campioni sono spesso criticati da questo punto di vista. Certo, un’esposizione commerciale eccessiva rischia di snaturare il campione. Ricordo che anche Berrettini venne molto criticato quando si trovò in una situazione simile qualche anno fa. Ma Sinner sa bene che questo è parte del suo lavoro. E sono sicuro che affronterà tutte queste collaborazioni mantenendo sempre il suo stile, con il supporto del suo team.
Ora ha diversi sponsor importanti.
In questo momento Sinner ha collaborazioni importanti come con la Nike, un accordo del valore di 158 milioni di dollari in dieci anni. E poi c'è l'accordo con Gucci, lo storico brand del lusso si è legato a Sinner per cinque anni, così come con Rolex. Entrambi portano a Sinner circa cinque milioni di euro. E poi ci sono altre collaborazioni importanti come con Fastweb, Lavazza, Intesa Sanpaolo, Technogym, Alfa Romeo. E ancora De Cecco. Insomma, questo ampio portafoglio di sponsorizzazioni non solo aumenta il suo valore economico ma rafforza anche la sua visibilità globale. Finora, queste partnership sembrano giovare alla sua immagine, poiché Sinner viene visto come un giovane atleta di successo che rappresenta marchi di alto profilo. Un giovane di talento, determinato, concentrato. E quindi sono tanti i brand che provano ad unire i propri valori con quelli che è capace di portare e condividere lui con il suo tennis.
Quale delle varie può danneggiare la sua immagine?
In generale, tutte le sponsorizzazioni possono potenzialmente danneggiare l'immagine di un atleta se il brand con cui è associato finisce in uno scandalo o se il prodotto non è in linea con i valori dell'atleta. Finora, le collaborazioni di Sinner sembrano tutte ben allineate con la sua immagine di atleta determinato e anche di classe. Stiamo parlando di un atleta molto visibile, arrivato ad essere numero uno al mondo in un tempo relativamente breve. E per questo attrae il pubblico, che si riconosce in lui e apprezza il suo stile, tanto le aziende vedono in lui un divulgatore di valori. Perché, ricordiamoci sempre, che per un'azienda la vera scommessa è investire sui valori. Quando questo riesce, perché il personaggio è quello giusto e i valor sono allineati, allora tutto diventa magico. La sfida che Sinner e il suo team hanno davanti è abbracciare nuove collaborazioni con brand che in qualche modo non snaturino il suo modo di essere e i suoi valori. Sarà quanto mai necessaria avere una strategia in questo caso, per preservare i propri valori.
Non è troppo giovane per avere così tante collaborazioni?
Nonostante la sua giovane età, Sinner è già molto maturo. È capace di gestire una pressione enorme ed è circondato da persone che lo aiutano in questo. Credo che, anche in questo caso, lui e il suo team adotti una strategia di allineamento di valori, senza strafare e senza esagerare. Perché, se così non fosse, allora sì che sarebbe un bel problema avere tanti brand che puntano su di te. Senza avere una chiara strategia si arriva inevitabilmente a smarrire la strada. E, di conseguenza, ad avere effetti negativi anche sul proprio percorso. Ma non credo che sia questo il caso di Sinner.
Ha nominato Berrettini, che differenza c’è nel modo in cui i due sfruttano la loro immagine?
Ho fatto riferimento a Berrettini in quanto, prima di Sinner, è stato in grado di portare ancora più in là i limiti del tennis italiano. Forse, nel suo caso, è mancata una gestione strategica del personaggio. Senza entrare troppo sul profilo psicologico, forse poteva essere gestita meglio la pressione che dipendeva dalla prestazione e la pressione di essere al centro dell'attenzione da parte dei grandi brand. Sicuramente tutto il gossip che lo ha coinvolto non ha fatto bene alla sua immagine.
Una novità importante nel mondo dello sport è che Dazn ha abbassato il costo dell’abbonamento. Ma è davvero in crisi?
Dazn ha smentito le voci che giravano qualche settimana fa. La notizia che in Germania i diritti del calcio siano stati riassegnati a Sky ha effettivamente acceso qualche preoccupazione in più. Di certo Dazn ha avviato una seria operazione di ridimensionamento della società, al fine di ridurre i costi. Al momento in Italia non ci sarebbe particolari preoccupazioni. Dazn è risultata in Italia l'app a pagamento più scaricata nei primi tre mesi di quest'anno. Aspetterei ancora prima di parlare di un fallimento.
Fallimento no, ma crisi sì?
A parte l'episodio relativo alla Germania, si ha notizia solo di un taglio di costi che potrebbe far pensare sicuramente a un momento di difficoltà.