Non esiste nient’altro che la vittoria. È questo l’unico vero obiettivo di Charles Leclerc, che il prossimo anno vedrà l’altro lato del box Ferrari essere occupato dal pilota più vincente della storia della Formula 1, Lewis Hamilton. I due si rispettano da sempre e, ironia della sorte, fu proprio Hamilton uno dei primi a riconoscere pubblicamente il talento di Charles. Era il 2019 e alla sua seconda gara con i colori della Scuderia, in Bahrain, il monegasco stava costruendo un’autentica impresa. Una vittoria sfumata solo a causa di un problema a un cilindro che in un attimo ne disintegrò i sogni, consegnando il primo posto ad Hamilton. In quell’occasione però, sceso dalla sua W10 fu proprio Sir Lewis ad elogiare Charles durante le classiche interviste post-gara: “Leclerc? Sarà il mio prossimo nemico. Questo ragazzo avrà moltissime vittorie per lui in futuro, grandissime congratulazioni a lui. Ha un grande futuro avanti a sé”.
Quasi una profezia, perché quel ragazzo allora ventunenne è diventato davvero il suo prossimo nemico. Dopo anni passati a duellare uno contro l'altro, a partire dalla prossima stagione saranno entrambi vestiti di rosso e, ancor più che in passato, ciascuno dei due vorrà avere la meglio sull'altro. Non contano i sorrisi, perché per ciascun pilota il compagno di squadra è stato, è e continuerà ad essere il primo rivale da battere. Leclerc lo sa bene, così com’è pienamente consapevole che battere anche Hamilton vorrebbe dire consacrarsi quasi definitivamente, in attesa di un titolo che continua instancabilmente a rincorrere da sette stagioni a questa parte.
Ha sempre dato il massimo Charles, anche quando, come raccontato da Leo Turrini in Profondo Rosso, il suo Blog personale, si è ritrovato a dover affrontare un quattro volte campione del Mondo al primo anno con la Scuderia. “A febbraio 2019 Andrea Bertolini, glorioso campione del mondo a ruote coperte e tutor di Charles (che infatti lo chiama zio), prende il monegasco da una parte e gli fa: adesso vai in Australia, è il tuo debutto con la Ferrari, ricordati che Vettel è un quattro volte campione del mondo e quindi prendila con calma. Risposta: “Io Seb lo asfalto”. Giuro che è vera” afferma Turrini. Una risposta lapidaria, che al termine della stagione si rivelerà più che veritiera. “Non credo che Leclerc abbia un atteggiamento diverso nei confronti di Lewis. Vorrà stargli davanti da subito e Hamilton vorrà fare la stessa cosa. Del resto, ci sono banalità che in quanti tali non smettono di essere tali: il compagno di squadra è il primo rivale. Leclerc non è rimasto sorpreso dalla accoglienza che Lewis ha ricevuto. Ha intuito da subito, cioè un anno fa, che avrebbe dovuto condividere il garage con un personaggio carismatico come pochissimi. Può piacere o non piacere, ma Hamilton sta alla F1 come Tom Brady stava al football americano e Federer al tennis e Kobe Bryant alla NBA. Sainz era e rimane un bravo pilota, ma qui siamo entrati in una dimensione sideralmente diversa. Questo, per Carletto, è uno stimolo enorme. Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ci mancherebbe. Ma mandare in pensione anche il Baronetto, dopo avere avviato il congedo di Vettel, è il suo obiettivo. Leclerc non mollerà tanto facilmente le chiavi di casa di Maranello”.
Un aneddoto che evidenzia come non esista rapporto che tenga dinanzi alla possibilità di affermarsi come il migliore. È la natura di ciascun pilota e per sempre continuerà ad esserlo. Per Leclerc la stessa regola varrà, così come nel 2019 contro Vettel, anche il prossimo anno contro Hamilton, per il quale nutre da sempre grande ammirazione oltre che grande rispetto. Il prossimo anno però si ritroveranno fianco a fianco e, nonostante i tanti sorrisi immortalati dalla Scuderia, vorrà batterlo a tutti i costi. Essere il migliore sarà l’unico vero obiettivo, sopratutto se questo significherà aver avuto la meglio su Lewis Hamilton, il pilota più vincente di tutti i tempi e tra i più grandi della storia.