Prima dell’arrivo di Kimi Antonelli, il golden boy della Mercedes era George Russell. Quel giovane rookie promettente e veloce, da non farsi scappare dopo delle stagioni incredibili tra le categorie propedeutiche e da far crescere in Williams per prepararlo al meglio al debutto in prima squadra. Poi il britannico ha dimostrato di essere pronto, con le cattive perché la Mercedes sembrava indecisa ancora sul da farsi e allora ha conquistato il podio con la Williams, ed è stato affiancato nel 2022 a Lewis Hamilton. Le aspettative erano altissime? Sì, ma George Russell non ne ha delusa neanche una, anzi. I suoi tre anni alla Mercedes finora sono stati più che positivi e ha raccolto tutta l’esperienza necessaria per poter essere il pilota numero uno di Brackley: “Sto iniziando un nuovo capitolo della mia carriera. La fine dell’inizio e l’inizio della parte centrale, riconosco il mio ruolo da pilota esperto adesso” ha raccontato nell’intervista dedicata sul sito della Mercedes.
A partire dal 2025 infatti George Russell non sarà più il golden boy, il giovane rookie promettente, ma il leader di una squadra che deve tirare su l’altra parte del suo futuro, Andrea Kimi Antonelli. L’italiano, classe 2006, debutterà in Formula 1 con la squadra che lo ha supportato durante gli anni delle formule minori tramite il Junior Team, anche se si tratta di un grande passo - per alcuni un vero e proprio salto nel vuoto. Per George Russell però non c’è nulla da temere: “Kimi? È un pilota fantastico. Non ha esperienza ancora e dovrà imparare tanto, ma sarà veloce fin da subito. Anche perché si è già integrato benissimo nella squadra” ha raccontato il britannico, che con Antonelli ha già condiviso qualche giornata sia in fabbrica che in pista, per i test pre stagionali con le vetture degli anni scorsi.
“Anche io ho iniziato a correre da giovanissimo come lui, capisco come si sente e credo di poterlo aiutare. Sappiamo cosa dobbiamo dare al team. Quindi giovane sì, ma anche molto valido” ha continuato Russell, che in realtà con Kimi Antonelli ha tanto in comune, perché il percorso dei due prima della Formula 1 è stato molto simile per certi versi: Toto Wolff li ha scoperti, li ha messi sotto contratto per supportarli durante le stagioni nelle feeder series e poi li ha portati, con determinazione e senza paura, nel mondiale - ovviamente dopo aver trovato i risultati sperati in entrambi i casi - George Russell è campione back to back di Formula 3 e Formula 2, Kimi Antonelli ha vinto la Formula 4 italiana e tedesca, insieme alla Formula Regional European Championship by Alpine per saltare direttamente in Formula 2.
Quindi per il piccolo Kimi non ci sono ostilità in squadra per ora, con George Russell che sì, lo accoglie a braccia aperte, ma che allo stesso tempo ha voluto mettere le cose in chiaro: il suo obiettivo è vincere tutto, come i suoi idoli: “Lewis Hamilton è arrivato in Mercedes a 29 anni e ha iniziato a vincere i mondiali, Michael Schumacher ne aveva 30 alla Ferrari. Ora è diverso, si inizia sempre prima a livello di età - io ho debuttato a 20 anni - ma mi sento al massimo delle mie energie. Voglio andare forte ma anche continuare ad imparare, mai dare le cose per scontate”. Il numero uno sarà lui - come è logico pensare vista la stagione di apprendimento che ci si aspetta dall’italiano con cui condividerà il box - e quasi quasi sembra che intorno a lui si stia costruendo una vera e propria rete di aiutanti perfetti: insieme ad Antonelli, Russell celebra anche l’arrivo di Valtteri Bottas in veste di pilota di riserva: “La sua esperienza sarà importantissima, perché ha davvero tanti chilometri alle sue spalle e conosce molto bene il simulatore. E poi qualche segreto sulla Ferrari con la Sauber l’avrà imparato, no?” ha aggiunto il britannico, che in realtà con il finlandese si è scontrato parecchie volte quando era in Williams e voleva il suo sedile alla Mercedes.
Perché George Russell è fatto proprio così: fuori un gentiluomo, dentro una tigre con la fame di successo. E infatti, non ha nemmeno perso tempo per prepararsi all’inizio di questo 2025 che sembra già una trincea: “La pausa invernale serve sempre per ricaricarsi, ma onestamente non vedo l’ora di tornare in pista. Il 2 gennaio mi sono iniziato ad allenare, all’inizio è stato quasi brutale ma serve così, sia per il fisico che per la mente”. Una pausa invernale che passa adesso alla sua fase finale, con l’inizio di Febbraio che indica l’imminenza dei test e, prima ancora, del grande evento a Londra organizzato dalla Formula 1 per presentare la stagione 2025. “Con l’arrivo di tutti questi giovani mi sento quasi vecchio! Non siamo più noi i piccoletti della griglia” aggiunge Russell sul tema rookies, che tra una cosa e un’altra, saranno quasi metà griglia quest’anno: il britannico ora è maturo, lo sa, e i suoi obiettivi per la stagione sono quelli giusti.