Manca ormai pochissimo alla prima sessione di prove libere del Gran Premio d’Australia, il round da cui comincerà la stagione del 2025 di Formula 1, già ricca di azione senza essere effettivamente scesa in pista. Protagonista indiscusso di questa prima parte dell’anno è stato sicuramente Lewis Hamilton, che ha debuttato ufficialmente in Ferrari tra l’accoglienza dei tifosi, intorno al circuito di Fiorano per ogni test, e le emozioni che più volte ha raccontato, travolgenti e “come la prima volta”. Ciò di cui ancora non si sa molto, almeno dal diretto interessato, è del rapporto con la SF-25, la Ferrari che il britannico guiderà durante questa stagione: ha debuttato prima allo show della Formula 1 a Londra, per scendere in pista subito il giorno dopo a Maranello e concludere il suo giro di test in Bahrain, durante i tre giorni ufficiali. Se in tutti questi casi sia il sette volte campione del mondo che il suo compagno di squadra, Charles Leclerc, si sono dimostrati concentrati e già alla ricerca del limite, non si sa effettivamente chissà che cosa sugli input arrivati dalla monoposto, o se effettivamente il lavoro svolto sia stato quello corretto.

Di analisi tecniche della SF-25, ovviamente, ne sono già state fatte tantissime e sicuramente si può parlare di una vettura con un buon potenziale, competitiva e che dovrebbe concedere alla Ferrari di essere la seconda forza nel mondiale, almeno durante le prime battute del campionato - con la McLaren che si conferma dai racconti di tutti come imbattibile. E se in tanti dicono che a Sir Lewis questa monoposto piace, altri invece hanno qualche dubbio, come Gary Anderson, ex direttore tecnico di Jordan e Jaguar in Formula 1. “È ancora presto, però dalle prime impressioni la nuova Ferrari non sembra sia un grande passo avanti rispetto alla W15, la Mercedes con cui Lewis Hamilton non si è trovato poi così bene” ha scritto Anderson sulla rubrica che cura per il The Telegraph. “Quando il britannico ha guidato la SF-25, questa saltellava e aveva vibrazioni che gli hanno fatto commettere piccoli errori: è chiaro che in questa fase iniziale ci possano essere delle incertezze, ma quando vedi Hamilton andare lungo e sbagliare è certo che la macchina non gli stia dando il giusto feedback” ha continuato l’ex direttore tecnico.

E sulla risoluzione del problema il grande aiuto glielo può dare Charles Leclerc: “Ci sono sicuramente i margini per risolvere il problema, soprattutto quando il monegasco prenderà più confidenza con la vettura, dato che sa già come si comportano le Ferrari”. Quanto raccontato da Anderson certamente si mette in opposizione a ciò che aveva detto invece Peter Windsor qualche tempo fa, raccontando di come Sir Lewis sia già a suo agio al volante di questa Ferrari: forse però, il vero debutto del britannico con il Cavallino lo si potrà giudicare tra qualche anno, come ha spiegato David Coulthard. “Ora è come un film di Hollywood: Lewis va alla Ferrari, è incredibile, sfida la sua vecchiaia e ne esce come il pilota più grande di tutta la storia della Formula 1".
"Ci sono così tante cose elettrizzanti che stiamo tutti perdendo la concentrazione sulla cosa più importante: non possiamo già scrivere questo capitolo. Dobbiamo aspettare, uno o due anni, e poi l’ultimo capitolo si scriverà da solo” ha raccontato l’ex pilota al podcast di Racing News 65. “Io voglio tenere la mente aperta, chissà cosa ci aspetta” ha concluso il britannico, che la carriera del sette volte campione del mondo l’ha seguita dai primi passi sui kart ad oggi. Un film di Hollywood che si rispetti però, ha anche una serie di speculazioni innumerevoli intorno a sé, proprio come Lewis Hamilton e la sua avventura in Ferrari. Attenzione però, perché se Gary Anderson dovesse avere ragione in Australia Sir Lewis dovrà rinunciare alla prima vittoria in rosso.

