È stata una strada lunghissima quella che ha portato Alvaro Bautista a vincere, con Ducati, un titolo in Superbike che mancava dal 2011 di Carlos Checa. Ci avevano provato nel 2019, con una moto che riusciva a far volare lui soltanto, ma non era andata bene: sedici successi non sono bastati, anche se dopo un biennio in HRC lo stesso numero di vittorie (accompagnate però da podi e piazzamenti più che cadute a ripetizione) lo hanno incoronato campione del mondo in Indonesia, con un GP d’anticipo. A guardarlo, tra gli altri, c’erano anche i dirigenti Ducati, tra cui il Direttore Generale Luigi Dall’Igna. Alvaro, con lui, ha un rapporto che dura da tanti anni, un po’ com’è stato con Jorge Lorenzo: “È veramente un piacere averti qui”, gli dice Bautista, con la tuta celebrativa ancora addosso, dopo la vittoria del titolo. “So che oltre al fatto che sei innamorato della tua moto apprezzi molto il mio lavoro e questo è molto speciale per me, è da tanti anni che lavoriamo insieme”.
Poi Alvaro passa a raccontare un aneddoto che, oltre ad essere piuttosto divertente, spiega bene come funzionano i rapporti tra piloti e dirigenti: “Mi ricordo che ogni anno a dicembre o giù di lì arrivavano le telefonate di Gigi. ‘Gigi?’ pensavo io. E lui: ‘Ciao Alvaro, vieni in Superbike con l’Aprilia, vieni a fare questo campionato che lo vinciamo, in MotoGP non hai un buon materiale per vincere, vieni qua. Dai, vieni con me, con l’Aprilia!’”. Risate. E Dall’Igna che conferma: “È vero, è tutto vero!”
Bautista continua: “Lo dicevi tutti gli anni a inizio anno ‘Vieni in Aprilia, vieni in Superbike’. E poi quando sono andato all’Aprilia… lui era andato via!”. Anche se, a dirla tutta, prima di convincersi a passare alle derivate Alvaro ha corso due anni in MotoGP con la casa veneta che Dall’Igna ha guidato per tanti anni. Così, anche lui se ne esce con un aneddoto relativo a quel periodo passato assieme: “Comunque io mi ricordo ancora il 2006, anche quello è stato un bell’anno. Ha vinto il campionato in Australia e quando siamo tornati restavano due gare, c’era ancora Portogallo e Valencia. Le ultime due gare le abbiamo fatte con la moto dell’anno successivo. In Portogallo ha dato 15 secondi al secondo, in 125”.