image/svg+xml
  • Attualità
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Social
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Media
  • Attualità
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • social
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Il triplete c’è! Alvaro Bautista si prende il titolo come Pecco e Pirro, ora è egemonia Ducati

  • di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

13 novembre 2022

Il triplete c’è! Alvaro Bautista si prende il titolo come Pecco e Pirro, ora è egemonia Ducati
Alvaro Bautista regala a Borgo Panigale il terzo titolo di un 2022 memorabile per la Casa bolognese. Dopo tutti gli scongiuri si può finalmente affermare che sì: la Ducati ha fatto il triplete. Se in MotoGP l’ultima gioia prima di Pecco Bagnaia risaliva a 15 anni fa con Casey Stoner, in SBK era dal 2011 che un pilota non vinceva il mondiale su una moto rossa. Un colore che ormai è il simbolo dell’avanguardia del motociclismo

di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

Piange, Alvaro Bautista. Si commuove sotto il sole dell’Indonesia, seduto sull’asfalto di Mandalika, tra la vegetazione tropicale di Lombok e con le crespe dell’Oceano Indiano alle spalle. Davanti a sé una miriade di fotografi; rubano l’istante in cui Alvaro – coi lucciconi – leva il numero nove dal cupolino della sua Panigale V4 per lasciare posto solamente all’uno, dorato. Bautista piange perché ha vinto il titolo mondiale a 37 anni. Il cinismo del mondo delle corse lo aveva già rubricato nella lista di quei piloti che, dopo aver sprecato la grande occasione, si sarebbero spenti in un cammino lento ma inevitabile sul viale del tramonto. 

Bautista era stato campione del mondo 16 anni fa in 125cc e - per poco – aveva sfiorato il bis in 250cc, prima di una dignitosissima carriera in top class: nove stagioni tra Suzuki, Honda Gresini, Aprilia e Ducati. Poi il passaggio in Superbike proprio con Borgo Panigale; nel 2019 un esordio mozzafiato con undici vittorie nelle prime undici gare. Un titolo praticamente in tasca scivolato via nella seconda metà di stagione, tra errori, cadute ed un Jonathan Rea inappuntabile. Da quel momento una pausa di riflessione tra lo spagnolo e Ducati. Bautista si trasferisce in Honda e colleziona ancora cadute, botte, dolori. Torna in rosso definitivamente maturato, mantenendo il suo proverbiale istinto alla velocità e limandolo nei frangenti in cui esagerare, o “extravincere” come dice lui, comporta solo rischi inutili. Oggi Alvaro Bautista, 14 vittorie e altri 15 podi in stagione, ha vinto il titolo mondiale Superbike con la Ducati del Team Aruba.

20221113 144909018 5172
Alvaro Bautista commosso nel giro d'onore a Mandalika dopo la vittoria del titolo

Alvaro si è preso la gloria da campione, anche nel giorno in cui avrebbe avuto tutto il diritto di concedersi una timidezza, un riserbo, qualche manata di gas in meno, un piazzamento. Invece a Mandalika in Gara 2 ha cercato la vittoria, duellando prima con Rea e poi incrociando le traiettorie di Toprak Razgatlouglu, che alla fine ha avuto la meglio. Il nome di Alvaro Bautista ora si affianca a quelli di Troy Bayliss, Carl Fogarty, Doug Polen e Carlos Checa. Sono mostri sacri per qualsiasi ducatista, che in Superbike non gioiva per un titolo mondiale da undici anni, dal 2011 di Carlos Checa. Alvaro è il secondo pilota spagnolo ad iscriversi all’albo d’oro della SBK, una categoria storicamente dominata da piloti anglofoni e moto italiane. La Ducati, oggi, ha riportato in Italia un titolo che mancava dal 2014, quando Aprilia trionfava con Silvayn Guintoli.

“È una stagione pazzesca e la migliore di sempre per Ducati. Ovviamente non è stata una cosa per niente semplice conquistare i titoli di MotoGP e Superbike. Alvaro ha fatto un lavoro incredibile con tutta la squadra e con la moto” – commenta euforico Gigi Dall’Igna sotto il podio di Mandalika. L’avevamo anticipato, non senza scongiuri, che per Borgo Panigale questo 2022 potesse essere l’anno del triplete, un termine calcistico che lentamente si sta spostando dai prati all’asfalto. Ora debelliamo le scaramanzie, perché la Ducati quest’anno ha compiuto qualcosa di epico, e forse inarrivabile: ha vinto nel CIV con Michele Pirro (una simil Coppa Italia), in MotoGP con Pecco Bagnaia e in Superbike con Alvaro Bautista. Borgo Panigale che, per altro, ha anche sfiorato il trionfo nel MotoAmerica con Danilo Petrucci, una sorta di Coppa Intercontinentale che avrebbe elevato Ducati all’estasi definitiva. Forse, però, il segreto di Borgo Panigale risiede proprio qui. Nel non considerarsi mai arrivata, completa, definitiva appunto. Nel non porsi limiti anche quando domina e guarda la concorrenza dal tetto del mondo. Ducati, il rosso Ducati, non è ora all’avanguardia del motociclismo solamente per i successi di questo 2022, ma per il lavoro lungo e sofferto che ha portato ai trionfi, per l’approccio alle corse che Borgo Panigale ha prima rivoluzionato e adesso, nonostante le vittorie, continua ad evolvere, a sviluppare. Quella Ducati ormai prima della classe, e delle classi, nella produzione, nella logistica, nell’aerodinamica, nell’essenza del motore desmodromico, nella raccolta dati, nella scelta dei piloti, nelle soluzioni geniali che anticipano avversari e restrizioni regolamentari. La Ducati che non si ferma mai e va sempre oltre. Per trovare altri decimi, velocità, vittorie. La Panigale V4 che ha portato Alvaro Bautista al titolo mondiale Superbike è già stata dimenticata. Per il 2023 è già pronta la V4 R. Ancor più Rossa e potente.

20221113 145143800 9785
Alvaro Bautista e Ducati, campioni del mondo 2022 della SBK

More

Valentino Rossi e Pecco Bagnaia: undici mondiali a canestro!

MotoGP

Valentino Rossi e Pecco Bagnaia: undici mondiali a canestro!

“Youtuber un ca**o!”: Luca Salvadori nel Motomondiale con Pramac

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

“Youtuber un ca**o!”: Luca Salvadori nel Motomondiale con Pramac

“C’è Gigi? E la Ducateria?” A Dall’Igna non fregava niente delle corse e questa è la sua storia

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

MotoGP

“C’è Gigi? E la Ducateria?” A Dall’Igna non fregava niente delle corse e questa è la sua storia

Tag

  • Alvaro Bautista
  • Danilo Petrucci
  • Davide Tardozzi
  • Ducati
  • Ducati Corse
  • Gigi Dall'Igna
  • Michele Pirro
  • MotoGP
  • Paolo Ciabatti
  • Pecco Bagnaia
  • SBK
  • Team Ducati Lenovo

Top Stories

  • Italia-Inghilterra è una polveriera: gli hooligans sono già arrivati a Napoli per metterla a ferro e fuoco (con la complicità di laziali e bergamaschi)

    di Otto De Ambrogi

    Italia-Inghilterra è una polveriera: gli hooligans sono già arrivati a Napoli per metterla a ferro e fuoco (con la complicità di laziali e bergamaschi)
  • L’Aprilia RNF non convince: “Non ho mai visto una moto così brutta”. Ma Ducati non vi ha insegnato niente?

    di Cosimo Curatola

    L’Aprilia RNF non convince: “Non ho mai visto una moto così brutta”. Ma Ducati non vi ha insegnato niente?
  • Valentino Rossi dal Basement: “Nel 2015 parlai con Marquez, lui mi guardava assente. Jordan controlla le scarpe a tutti e Brad Pitt...”

    di Tommaso Maresca

    Valentino Rossi dal Basement: “Nel 2015 parlai con Marquez, lui mi guardava assente. Jordan controlla le scarpe a tutti e Brad Pitt...”
  • Valentino Rossi a fuoco: La figura di m**da di Marquez, il pianto del Sic e quello dei tifosi. E sulla F1…

    Valentino Rossi a fuoco: La figura di m**da di Marquez, il pianto del Sic e quello dei tifosi. E sulla F1…
  • Livio Suppo: “Volevamo Marquez e Stoner assieme in HRC. Casey avrebbe vinto il mondiale nel 2008, ma…”

    di Simone Landi

    Livio Suppo: “Volevamo Marquez e Stoner assieme in HRC. Casey avrebbe vinto il mondiale nel 2008, ma…”
  • Siamo sicuri che Jannik Sinner sia davvero un fenomeno? Perché guardando Alcaraz...

    di Nicola Sellitti

    Siamo sicuri che Jannik Sinner sia davvero un fenomeno? Perché guardando Alcaraz...
  • di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • Pecco Bagnaia ha vinto tutto, ma Portimao 2023 verrà ricordata solo per Marc Marquez

      di Tommaso Maresca

      Pecco Bagnaia ha vinto tutto, ma Portimao 2023 verrà ricordata solo per Marc Marquez
    • E tutto il mondo fuori! Pecco Bagnaia è l'Albachiara della MotoGP

      di Emanuele Pieroni

      E tutto il mondo fuori! Pecco Bagnaia è l'Albachiara della MotoGP
    • “Sulla tua pelle”, ecco il racconto di come è stato incastrato l'assassino di Charlotte Angie (Carol Maltesi): “Non sempre i giornalisti sono sciacalli”

      di Niccolò Fantini

      “Sulla tua pelle”, ecco il racconto di come è stato incastrato l'assassino di Charlotte Angie (Carol Maltesi): “Non sempre i giornalisti sono sciacalli”

    Next

    “Youtuber un ca**o!”: Luca Salvadori nel Motomondiale con Pramac

    di Emanuele Pieroni

    “Youtuber un ca**o!”: Luca Salvadori nel Motomondiale con Pramac
    Next Next

    “Youtuber un ca**o!”: Luca Salvadori nel Motomondiale con...

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy