L’atteso e forse insperato ritorno nel motomondiale lo ha documentato con foto e storie su Instagram, compreso il viaggio in macchina verso il circuito, musica locale a palla. A Jerez de La Frontera Ana Carrasco è rientrata nel gruppo da cui era uscita sette anni fa. Quello della Moto3.
Felice di rimettersi alla prova in un campionato affollato di piloti agguerriti, e di confrontarsi con i colleghi non solo in termini di riscontri cronometrici, ma anche di impressioni e sensazioni, la 24enne ha cercato di spremere al massimo le due giornate avute a disposizione per conoscere la squadra e la moto che la accompagnerà per tutto il 2022.
Nel contesto di un test privato che ha riunito 39 piloti tra Moto2 e appunto la classe più piccola, la pilota del team BOE SKX ha preso le misure alla sua KTM RC250GP, dopo cinque stagioni consecutive trascorse su una Kawasaki Ninja 400, ben 73 tornate.
E qui le dolenti note. Ultima della graduatoria con un 1’50”949 come miglior crono personale, contro l'1'46"298 del leader Dennis Foggia su Honda, la spagnola, vincitrice del campionato Supersport 300 nel 2018, non ha particolarmente impressionato nonostante i buoni propositi.
“Il pre-stagione mi aiuterà a capire a che livello sono e dove potrò arrivare", la confidenza al quotidiano AS che mette comunque in luce una sana dose di realismo. “Dopo tanto tempo trascorso lontano da questo genere di moto è difficile avere delle certezze, ma alla fine come per tutti, il desiderio è quello di vincere”.
Cosa potrà effettivamente fare la ragazza di Murcia lo scopriremo in seguito, probabilmente a campionato già partito. Di certo non è un tipo da tirarsi indietro di fronte alle sfide. Basta ricordare la doppia frattura vertebrale dorsale rimediata nel 2018 durante un allenamento. Eppure le domande attorno alla sua figura sono tante. Il suo rientro è meritato, oppure si tratta di una semplice operazione di marketing volta ad attirare l'attenzione verso la categoria? Il gap così ampio dai primi è dovuto ad un approccio cauto e poco interessato alla velocità per riprendere confidenza con il mezzo, oppure sarà lo standard che manterrà nei prossimi mesi?