Anche il mondo della MotoGp non è rimasto insensibile alla ricorrenza del Giorno della memoria. Franco Mordibelli, in particolare, ha pubblicato nelle sue story di Instagram una foto di Anna Frank, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti. Il Morbido, pilota Yamaha cresciuto sotto l’ala dell’Academy di Valentino Rossi, ha quindi dimostrato nuovamente la propria sensibilità su temi di rilevanza sociale.
Lo aveva già fatto in passato: mentre in Formula 1 ci sono i vari Hamilton, Vettel e Mick Schumacher, in MotoGp Franco è praticamente l’unico pilota a portare avanti certe “battaglie”, per quanto con una sua originalità e senza pesantezza.
In questo Morbidelli si è sempre distinto, dalla maglia Franky says relax dopo il titolo in Moto2 nel 2017 (che riprende una canzone anni ’80 più volte censurata) al casco contro il razzismo indossato a Misano 2020, “per diffondere un messaggio di uguaglianza in diverse lingue”. Un messaggio ispirato al film Fa’ la cosa giusta del regista Spike Lee: “Insieme ad Aldo Drudi – aveva spiegato Franco ai microfoni di Sky Sport – abbiamo cercato di fare un casco che trattasse un argomento tosto e pesante in maniera leggera. […] Il film tratta l’argomento del razzismo in maniera leggera: c’è una scena davvero bella che fa molto ridere, abbiamo cercato di riprendere quel personaggio, interpretato da Samuel Jackson. Questo personaggio si chiama Mister Señor Love Daddy, dice a tutti di darsi una calmata, di prendersi un time out, per questo ho voluto riportarlo sul mio casco”.
Morbidelli si è anche segnalato per il sostegno ad Alessandro Di Battista, o almeno all’intervento con il quale sui social l’ex deputato grillino chiedeva la liberazione di Julian Assange.